Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Indice dei contenuti
In questo articolo vi vogliamo parlare degli smartphone economici disponibili sul mercato ad un prezzo inferiore ai 200 euro
Sono tutti dei buoni cellulari con Android, ma hanno in comune il fatto di costare poco, e di avere un prezzo contenuto sotto i 200 euro. Questo articolo permetterà quindi a chi vuole cambiare smartphone, trovando così un prodotto al passo con i tempi, di spendere una cifra non troppo alta nell’acquisto, il che è utile specialmente quando il cellulare si usa poco o ne facciamo un utilizzo molto basilare.
I tre dispositivi che abbiamo scelto e testato insieme allo staff di www.techuniverse.it per questo interessante confronto sono Huawei P8 Lite, modello un po’ datato ma che offre ancora caratteristiche tecniche davvero degne di nota, Asus Zenfone 3 Max, cellulare molto recente e nato per costare poco, e Xiaomi Redmi 3, il più economico tra tutti creato con la stessa filosofia dello Zenfone ma meno costoso considerando che non è uscito questo stesso autunno ma all’inizio del 2016.
Il confronto è interessante e, soprattutto, va ad identificare tutti i punti di forza e di debolezza dei singoli smartphone, così che ciascuno possa scegliere il migliore per le proprie esigenze.
Una delle aziende di telefonia che maggiormente si è saputa distinguere tra le altre per la qualità dei suoi prodotti è Huawei, che annovera tra i suoi smartphone alcuni tra i top-gamma più interessanti del mercato.
A fianco di questi troviamo poi anche dei modelli inferiori, e tra quelli che si possono trovare al di sotto del 200 euro, ben al di sotto (perché si può trovare ad un prezzo che va dalle 150 alle 180 euro) abbiamo Huawei P8 Lite.
Si tratta del predecessore di Huawei P9 Lite, che però non si trova ad un prezzo inferiore ai 220 euro perché troppo recente; tuttavia, anche se si tratta di uno smartphone dello scorso anno la qualità c’è e siamo di fronte ad un ottimo telefono, come tra l’altro avevamo già avuto modo di provare nella nostra recensione.
Ricapitolando le informazioni importanti di questo smartphone, dobbiamo necessariamente partire dalla potenza: siamo davanti a un processore HiSilicon Kirin ad otto core da 1,2 GHz ciascuno, che supportano i 64 bit (e oggi che le app per Android a 64 bit sono molte più dello scorso anno si capisce come questo parametro faccia la differenza rispetto a smartphone magari più costosi che non li supportano).
La RAM non è tantissima, perché abbiamo 2 GB, per cui si incontra qualche blocco nell’utilizzo più intenso del telefono, mentre la memoria interna da 16 GB costringe, per chi usa molto lo smartphone, all’acquisto di una scheda MicroSD.
Di ottima qualità invece la fotocamera, da 13 Mpixel che è la stessa di Huawei P8 ma senza uno dei due flash e la stabilizzazione ottica (che nella versione Lite è digitale); avere però a disposizione il sensore di un modello di fascia ben più alta è ottimo in uno smartphone che costa tutto sommato poco, considerando anche il supporto ai video Full HD e la buona personalizzazione messa a disposizione dall’app Fotocamera stessa di Huawei.
Lo schermo è nella media, perché ha una dimensione di 5 pollici, con tecnologia IPS e la risoluzione è quella dell’HD, 1280×720 pixel. Da sottolineare il supporto alle gesture a schermo spento, che consentono di effettuare azioni rapide nel momento in cui si vuole risparmiare batteria (che, come vedremo, è uno dei punti più dolenti di questo dispositivo).
Infatti, proprio da questo punto di vista, la potenza e le possibilità che ci vengono offerte dallo smartphone sono supportate da una batteria di 2200 mAh che non è il massimo, e fatica un po’ a supportare le tante cose che si possono fare con il dispositivo, e in particolare soffre nel momento in cui la potenza di calcolo ha un’alta richiesta, specie nelle app più pesanti a 64 bit, che stanno aumentando sempre di più in questi mesi.
Nulla di terribile, intendiamoci, ma ci possono essere delle difficoltà nell’arrivare alla sera, specie se dello smartphone si fa un utilizzo intenso. In ogni caso, per essere un prodotto venduto a meno di 200 euro si tratta di un telefono davvero degno di nota, soprattutto per chi cerca, più di tutto, un telefono potente, magari per necessità lavorative o anche per giocare.
Certo, la potenza come abbiamo visto ha il suo prezzo, in termini di durata, ma se consideriamo tutto insieme staremo acquistando un ottimo dispositivo ad un prezzo contenuto.
Di solito, se vediamo il nome “Max” all’interno di uno smartphone, pensiamo che sia il modello superiore rispetto ad un altro che è la versione normale. In realtà non è così, in questo caso, perché il modello Max è il modello più economico proposto dall’azienda.
Anche qui siamo al di sotto del 200 euro, ma davvero di pochissimo perché il prezzo medio è all’incirca di 199. Entra nel budget, ma ci sta meno largo rispetto ad Huawei P8 Lite. Un motivo, naturalmente, c’è: è uno smartphone nuovo, uscito solamente un mese fa all’incirca, a differenza di un P8 Lite che ha subito un calo di prezzo dopo più di un anno di presenza sul mercato. Il che è contemporaneamente un bene e un male; un bene perché avremo, se lo acquisteremo, uno smartphone innovativo che tiene conto delle esigenze di oggi, mentre dall’altro lato parte con delle caratteristiche tecniche “più deboli”, pur di contenere il prezzo.
Realizzato in metallo nelle parti esterne, risulta piuttosto pesante rispetto ad altri telefoni (nulla di trascendentale, ma si sente) con i suoi 150 grammi di peso. E’ un po’ più grande del P8 Lite, in quanto ha una diagonale di 5,2 pollici, pur avendo la stessa risoluzione (HD) e la tecnologia IPS. Anche qui ci sono le gesture a schermo spento, ma è presente anche una caratteristica molto richiesta in questo periodo che è il lettore di impronte digitali, che rende più semplice utilizzare il telefono quando è bloccato anche senza l’utilizzo di gesture. Insomma, queste si possono disattivare risparmiando così batteria.
Il sistema operativo, che per Huawei era molto simile all’Android di base (quello dei Nexus), qui è completamente diverso grazie a Zen UI, l’interfaccia proposta direttamente da Asus, che riprende quella degli iPhone di Apple e lascia un po’ spaesati gli utenti Android che erano abituati a una disposizione diversa delle icone e delle varie opzioni. La base è Android 6 Marshmallow, mentre su P8 Lite era Android 5 Lollipop (nonostante sia disponibile l’aggiornamento).
Parlando di potenza tecnica, siamo a livelli inferiori rispetto allo smartphone Huawei, e questa è forse la mancanza principale che ha portato ad un prezzo di lancio così basso. Siamo infatti in presenza di un processore Quad Core da 1,25 GHz, ovvero una potenza di calcolo che è all’incirca la metà rispetto all’altro. C’è da dire che nell’esperienza utente normale non si percepisce come tale, ma si notano delle difficoltà nell’utilizzo dei giochi e delle app più pesanti.
Per fortuna è presente una quantità buona di memoria RAM, ben 3 GB, che consente di effettuare più cose contemporaneamente, e la memoria interna è di 32 GB, che nonostante sia espandibile eviterà a qualcuno la spesa ulteriore dell’acquisto di una Micro SD per inserire più dati.
La fotocamera ha anche in questo caso un sensore da 13 Mpixel, ma la qualità generale è inferiore rispetto a quella di Huawei P8 per sensibilità alla luce, soprattutto. Buone invece la velocità della messa a fuoco e dello scatto stesso.
Punto di forza, che era un punto di debolezza dell’altro, è invece la batteria: la potenza certo non manca perché siamo sui 4130 mAh, e oltre a questo il processore non troppo potente fa sì che la durata aumenti ancora, così che l’utilizzo medio diventa di circa 2 giorni, uno e mezzo con un utilizzo intenso. Non c’è male.
Le differenze, quindi, tra uno smartphone più datato con il suo calo di prezzo e uno recentissimo, anche se entrambi sotto 200 euro, si vedono eccome: nel caso dello Zenfone 3 Max abbiamo infatti un’ottima batteria, caratteristiche tecniche all’avanguardia, supporto alle necessità più recenti (come il lettore di impronte) ma si è risparmiato fin da subito sulla potenza e sulla qualità della fotocamera. Indicato per chi cerca un cellulare molto recente e per chi odia i cellulari che durano troppo poco dal punto di vista della batteria, perché qui il problema non si pone assolutamente.
Xiaomi Redmi 3 è il terzo smartphone che consideriamo tra i migliori al di sotto dei 200 euro di prezzo. In realtà in questo caso siamo molto al di sotto dei 200 euro, ad un prezzo quindi inferiore a quello degli altri due smartphone, per un telefono utile a chi vuole veramente risparmiare ma avere tra le mani un cellulare comunque buono.
Come “giovinezza”, si tratta di uno smartphone uscito all’inizio del 2016, quindi inizia ad avere qualche mese, ma non troppi da essere considerato uno smartphone troppo datato.
A livello estetico lo smartphone è ben realizzato, con la scocca in metallo e un motivo nella parte posteriore che aggiunge un po’ di personalità al tutto; le dimensioni sono in linea con quelle degli smartphone odierni, con cinque pollici di diagonale.
Dal punto di vista del display, non ci si discosta molto dagli altri due smartphone: sempre 5 pollici, sempre risoluzione HD, anche qui tecnologia IPS. Un display nella media, con angoli di visibilità non proprio ottimali ma che comunque non rappresentano un problema nell’utilizzo di tutti i giorni.
Dal punto di vista della potenza, siamo davanti ad un processore Quallcom Snapdragon 616 Octa Core da 1,5 GHz, per cui da questo punto di vista il dispositivo è piuttosto potente, simile ad Huawei che abbiamo visto prima. Non moltissima la RAM, di 2 GB, e non moltissima la memoria interna, 16 GB, che comunque è espandibile per mezzo di una scheda Micro SD.
Per essere uno smartphone molto economico, si comporta bene anche dal punto di vista della fotocamera, da 13 Mpixel, che scatta delle foto accettabili anche in situazioni in cui la luce non è moltissima. Per fare un paragone, è inferiore a quella del P8 Lite, ma è migliore di quella dello Zenfone. Se la cava peggio invece con i video, che vengono girati in Full HD e a 30 fps, ma hanno qualche problema di scatto nella riproduzione, per problemi imputabili all’hardware del telefono (non all’app di riproduzione, insomma).
Per quanto riguarda il sistema operativo di base, siamo con Lollipop 5.1.1, quindi un sistema datato considerando soprattutto che non verrà aggiornato a Marshmallow, e che quindi chi lo acquista sarà costretto a tenere una versione di Android che non supporta, magari, le applicazioni più recenti. Un problema non da poco, in un mercato così dinamico.
Concludendo, poi, con l’autonomia, la batteria è davvero performante con i suoi 4100 mAh di autonomia, che consentono senza troppi problemi di arrivare a due giorni di carica, meno se ne facciamo un utilizzo intenso ma comunque si riesce a superare sempre e comunque almeno il giorno.
Ci troviamo così, come dicevamo all’inizio, davanti a tre esempi diversi di smartphone che costano poco. Da un lato, Huawei che è un cellulare davvero buono, ma piuttosto vecchio; dall’altro, due smartphone uno recente (Xiaomi) e uno recentissimo (Asus).
Due sono più potenti ma hanno problemi dal punto di vista della batteria (Huawei) e degli aggiornamenti (Xiaomi) mentre lo Zenfone, che è meno potente, è però il più recente e in grado di dare maggiori soddisfazioni a chi non vuole finire troppo presto nel meccanismo dell’obsolescenza programmata.
I prezzi sono comunque tutti contenuti, e ci mettono a disposizione tre buoni smartphone Android in generale, nonostante le singole carenze; il fatto che le mancanze, poi, siano differenti tra ognuno dei tre da modo ad ogni utente di scegliere quello migliore per le proprie esigenze.