Il mondo della fotografia è molto cambiato in questi anni, e ce ne siamo resi conti tutti. Se in passato quando volevamo scattare una foto dovevamo necessariamente avere una macchina fotografica, le potenzialità degli smartphone di oggi, almeno in ambito amatoriale, permettono di sostituirla completamente. Io stesso, nell’ultimo viaggio che ho fatto lo scorso Luglio, non avevo la fotocamera e ho fatto tutto con il telefono, con buoni risultati tra l’altro.
Quello che, però, molti non sanno è che le fotocamere degli smartphone sono molto più potenti rispetto a quanto si potrebbe credere. La tecnologia e i sensori sono infatti di ottimo livello, e spesso vengono “sviliti” dalle app Fotocamera che si trovano preinstallate negli smartphone, per un motivo ben preciso: per la maggior parte gli utenti sono casual, ovvero non sono esperti di foto (parole come HDR o ISO per loro sono incomprensibili), per cui cercano soprattutto la semplicità e l’automatismo nello scatto di foto.
Per fortuna su Google Play ci sono app che riescono a fornirci una gestione completa delle possibilità dell’obiettivo integrato, e una di queste è A Better Camera, che si scarica da qui e che ci da accesso a funzioni molto interessanti.
Essenzialmente, ciò che ci consente di fare l’applicazione è tirare fuori il massimo dal sensore ottico, senza affidarsi ai bilanciamenti automatici.
Facciamo un esempio banale: se io faccio una foto a una persona controluce, la vedrò nera, perché il bilanciamento automatico della fotocamera mette i colori “giusti” al cielo che si trova dietro al soggetto, mentre in proporzione lui appare scuro, praticamente nero, e non si vede. Alcune app inseriscono poi i filtri per correggere, filtri che però servono a tutt’altro, non certo a migliorare la qualità della foto.
A Better Camera, essenzialmente, ci da accesso sia ad una serie di regolazioni che si possono attivare durante lo scatto, sia ad una serie di modalità che si possono attivare prima di scattare, per ottenere una qualità migliore dello scatto stesso.
Tra queste ultime troviamo le seguenti:
- La modalità HDR, o High Dynamic Range. Nell’esempio di prima, la fotocamera scatta più fotografie a luminosità diversa, così da prendere il cielo dietro al soggetto e, poi, il soggetto stesso, con la luminosità migliore. A questo punto fonde le due fotografie, prendendo le parti più definite di ognuna, così che anche un soggetto controluce venga ritratto perfettamente anche senza flash. Peraltro, la modalità HDR si può utilizzare con A Better Camera anche nei video, opzione difficile da trovare.
- La modalità notturna si basa un po’ sullo stesso principio, con la differenza che vengono illuminate meglio le aree scure, senza badare alla sovraesposizione delle luci; le fotocamere normali, invece, rendono corretti i lampioni (non capendo che si tratta di una foto notturna) e tutto il resto appare nero. E’ una gestione diversa dalle app che tengono l’obiettivo aperto per più tempo del normale (perché lì ci vorrebbe il cavalletto), per cui alla fine c’è un po’ di rumore che, però, specialmente da smartphone non si nota tantissimo. Di seguito due foto scattate rispettivamente con e senza la modalità notturna di A Better Camera (i lampioni sono sovraesposti, è vero, ma si vede bene anche il resto di Firenze).
- La regolazione delle ISO: non tutte le fotocamere danno la possibilità di regolarle manualmente, ma si tratta della sensibilità del sensore della fotocamera alla luce. Avete presenti quelle foto che vengono con il “rumore”; tanti puntini che abbassano la qualità della foto? Regolando le ISO si aumenta o si diminuisce la sensibilità, quindi il quantitativo di luce che entra dall’obiettivo, e si riescono ad ottenere risultati migliori. Anche in questo caso, nelle app fotografiche generalmente la regolazione è automatica, il che spesso abbassa la qualità.
- Il bilanciamento del bianco: qual è il bianco? Una domanda banale, ma che può variare la fotografia anche di molto. Prendete la seconda foto di Firenze e guardate il lampione. Quello che il nostro cervello percepisce come “bianco”, e che nella realtà è bianco, se analizzato con un programma di fotoritocco è un bel giallo. Dire, durante lo scatto, alla fotocamera “questo punto (toccandolo con il dito) è bianco” farà sì che questa regoli tutti i colori di conseguenza fornendo un risultato più naturale, come nella foto seguente.
- La modalità macro: qui invece che sull’esposizione e sul colore ci basiamo sulla messa a fuoco, che in diversi casi è sbagliata. In questo caso l’app blocca la messa a fuoco, lasciandola ferma su un punto lontano 3-4 centimetri dall’obiettivo. Se cercheremo di fotografare un punto lontano non vedremo nulla, ma se fotograferemo un fiore verrà messo a fuoco lui, e non la terra che c’è sotto come succede con le app fotocamera normali.
E queste, ovviamente, sono solo alcune, le più interessanti, tra le funzioni che offre A Better Camera: un’app che, quindi, usa le risorse hardware che gli smartphone mettono a disposizione, permettendo così di usare (veramente) il telefono come se fosse una fotocamera vera: se volete cercare di migliorare la qualità fotografica dei vostri scatti dal cellulare, è una delle migliori applicazioni per iniziare, e da molti è considerata la miglior applicazione fotografica per Android.