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Il celebre gioco Pokémon uscito ormai qualche mese fa continua ad essere al centro della cronaca per vari motivi.
Persone che muoiono giocandoci, pokéstop nel confine tra la Corea del Nord e la Corea del Sud e, da un punto di vista informatico, l’eterna lotta tra Niantic e i Cheater che usano i trucchi per giocare a Pokémon GO.
Quest’ultima parte passa anche da metodi per cercare di aggirare il siatema che sono davvero discutibili, come quello presentato un paio di giorni fa: bloccare il gioco su tutti i dispositivi con root, come se tutti coloro che fanno il root fossero cheater. Bravi, ottima idea.
Per fortuna, su Android una soluzione si trova sempre per tutti quelli che vogliono giocare (Niantic, ho detto giocare, non barare) e allo stesso tempo tenere il Root per farci gli affaracci propri.
Il problema è che questo sistema non è affatto semplice da aggirare. Si aggira, certo, e il modo è stato trovato nel giro di qualche ora, ma contate che dovrete perderci un po’ di tempo e le possibilità di errore, tra l’altro, sono dietro l’angolo.
Perché qui non si tratta di andare sul Play Store e scaricare, come spesso succede, un’APK che nasconde il root all’applicazione, perché Niantic ha usato un metodo “di ferro” per capire sel il Root è presente o no. Un metodo non semplice da aggirare.
Qui di seguito, in ogni caso, c’è la guida per farlo, ma prima di cominciare vi consiglio di leggerla tutta, per poi decidere, vista la difficoltà, se proseguire nell’intento o meno.
Purtroppo alternative, per il momento, non ce ne sono, e se volete tornare a giocare a Pokémon con un dispositivo rooted questo è l’unico modo…
Iniziamo per prima cosa dai prerequisiti. Perché la guida funzioni bisogna avere per prima cosa un dispositivo Android con root, altrimenti verrebbe meno l’utilità della guida stessa; inoltre bisogna avere il bootloader sbloccato, altrimenti non funzionerà.
Per questa prima parte della guida vi rimandiamo ad un’altra guida, specifica, che spiega come sbloccare il bootloader su Android, che abbiamo pubblicato qualche mese fa.
Altro prerequisito necessario al corretto svolgimento della guida è che il firmware Android sia quello ufficiale. Se, quindi, avete installato in passato delle custom Rom, o Mod particolari, c’è il rischio che il procedimento non vada a buon fine e devono essere rimosse (se volete giocare a Pokémon GO).
Infine, ultimo requisito, è rimuovere Xposed. Se non sapete cos’è meglio così, significa che non lo avete installato. In alternativa abbiamo scritto in passato una bella guida ad Xposed, dove troverete tutte le informazioni necessarie.
Detto questo, cominciamo.
Il software che serve per aggirare la protezione di Google, quella cercata da Pokémon GO, si chiama Magisk, e funziona in questo modo: in pratica Pokémon utilizza un’API di Google, quella usata anche da Android Pay (e infatti per usarlo su dispositivi con root la procedura è la stessa) che permette di chiedere a Android se è presente il root sul dispositivo.
Quello che noi andiamo a fare non è tanto nascondere il root, cosa al momento impossibile da fare con questa API, quanto a disattivarlo temporaneamente: in pratica, si creerà un piccolo pulsante che permetterà di attivare il root e disattivarlo a nostro piacimento. Quindi si disattiva quando si vuol giocare a Pokémon, si riattiva quando abbiamo finito, in modo molto semplice.
La versione di Magisk che ci serve si trova sul forum degli sviluppatori dell’applicazione stessa e si scarica da questa pagina: scaricatela non direttamente sul dispositivo, ma sul computer, che è meglio; verrà inserita poi sulla SD (necessaria, ovviamente) più avanti.
A questo punto abbiamo bisogno di un’altro file, che è il root su cui si basa la versione di Magisk appena scaricata. Il fatto che per far funzionare Magisk il root sia necessario ci spiega perché prima dovevamo sbloccare il bootloader; se non lo avessimo fatto, non avrebbe funzionato nulla.
Per questo, scarichiamo SuperUser 17, il root su cui sicuramente Magisk funziona (su altri root il supporto non è garantito) da questa pagina, sempre sul forum degli sviluppatori.
Adesso che abbiamo entrambi i file necessari dobbiamo entrare nella Recovery Mode di Android per poterli installare; essendo file che alterano profondamente il sistema operativo, non si possono chiaramente installare quando Android è attivo.
Per prima cosa mettiamo all’interno della scheda SD, dal computer, entrambi i file che avevamo scaricato prima; la cartella è indifferente, basta ricordare dove li avevamo messi.
Entriamo quindi nella modalità di recupero di Android, che si attiva in modo diverso a seconda del dispositivo che avete. Il modo più comune, che si trova nella maggior parte degli smartphone Android, è di premere la combinazione Power+Volume Su+Tasto Home a telefono spento, ma se non funzionasse cercate su Google la combinazione per il vostro modello specifico.
Quando sarete riusciti ad entrare nella modalità di recupero, troverete una serie di voci che, anche qui, possono cambiare da modello a modello, ma basta un po’ di fantasia per capire qual è quella giusta; di solito si nomina la scheda SD, e comunque bisogna navigare tra le cartelle della scheda.
Una voce comune è “Install zip”, ma anche “Apply Update from SDcard”. Voci che comunque identificano ciò che si deve fare, ovvero navigare nella scheda SD ed installare un file .zip.
Trovata la voce giusta, spostandovi con i tasti volume nel menu della modalità di recupero e confermando con il tasto Home, entrate nella cartella dove prima avevate messo i due file.
Per prima cosa bisogna installare Magisk, affinché l’installazione del root non vada a rimuovere file importanti. Scorreranno una serie di scritte, per cui bisogna aspettare qualche secondo, e quando l’installazione sarà completa torniamo indietro e, con lo stesso procedimento, installiamo anche il root, SuperUser 17, che abbiamo scaricato prima.
Fatto questo, quindi messi i file root necessari all’installazione della modifica, manca qualcosa di più User Friendly: il manager per Magisk, quello che prima abbiamo detto essere il pulsante che permette di attivare e disattivare il root a piacimento.
Una volta riavviato Android, è sufficiente scaricare l’APK da questo thread, sempre dal forum degli sviluppatori, e installarla su Android, anche direttamente dal dispositivo, come si fa con qualsiasi altra APK.
Comparirà così l’app di Magisk, che potremo utilizzare. Inutile dire che se non facevamo tutto il procedimento precedente questo passaggio sarebbe stato completamente inutile.
Nel caso, ad inizio guida, aveste avuto la necessità di rimuovere Xposed sappiate anche che le sue funzioni non sono perdute, anzi: si possono recuperare scaricando nuovamente i moduli, compatibili con tutto il procedimento, da questa pagina. Naturalmente solo se siete interessati ad Xposed; in caso contrario questo passaggio può essere saltato, in quanto non necessario al completamento della guida (che, comunque, è quasi conclusa).
E finalmente siamo arrivati al termine di tutto il procedimento: possiamo ora giocare a Pokémon GO.
Manca un piccolo, ultimo, passo, ovviamente: quello di disattivare il root, cosa che si può fare facilmente aprendo Magisk Manager che abbiamo appena installato. Apriamolo e spostiamo su “off” la voce Root Toggle, che rimuoverà l’indicazione della presenza del root fin quando rimane disattivato.
Possiamo quindi aprire l’app Pokémon GO e catturare i Pokémon, oltre a sfruttare la nuova funzione dei Pokémon compagni; quando abbiamo finito la sessione entriamo nuovamente nel Manager ed attiviamo di nuovo il toggle.
Quest’ultimo passaggio è necessario perché altrimenti tutte le altre app che cercano il root non lo troveranno (anche se c’è) e quindi non funzioneranno. Nel caso notaste qualche malfunzionamento, siate sicuri di aver correttamente riattivato il toggle.
Questo è tutto ciò che c’è da fare per giocare a Pokémon GO su Android allo stato attuale delle cose: lo avevamo detto fin da subito che il procedimento non sarebbe stato semplice, ma quantomeno abbiamo adesso modo sia di giocare, sia di tenere il root. Meglio che nulla, alla fine.