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Prosegue in questo articolo la nostra guida agli emulatori per il sistema operativo Android, che abbiamo già iniziato da alcune settimane ormai. Proseguiremo in questo articolo con una delle generazioni più amate ed apprezzate della storia dei videogiochi, la generazione che ha sancito il passaggio dai giochi bidimensionali ai giochi 3D: la quinta generazione, insomma, che comprende la PlayStation, la prima PlayStation, e il Nintendo 64 di Nintendo.
Le console di questa generazione sono tutte molto conosciute ed apprezzate, ed è per questo che a differenza degli altri articoli ci occupiamo di una sola generazione, anziché di due generazioni separate; in ogni caso, se volete provare ad emulare le console nate sul finire degli anni ’80 potete leggere il nostro articolo dedicato.
L’articolo in cui abbiamo, invece, parlato delle console di prima e seconda generazione è praticamente obbligatorio da leggere, invece: prima di parlare delle console in sé, infatti, abbiamo fatto un’introduzione al mondo dell’emulazione descrivendo i termini più comuni che si possono incontrare, come Bios, Rom, ed Emulatori. Vi invito a leggerlo perché, più si viene verso i giorni nostri, più emulare le console è difficile. E quei concetti serviranno sicuramente.
Detto questo, però, iniziamo a parlare degli emulatori Android per console di quinta generazione.
Iniziamo con una delle console che ha rappresentato uno dei più grandi flop commerciali di sempre. Rilasciata nel 1993, la console 3DO era una delle più potenti, per l’epoca, ma purtroppo alcune scelte di marketing come il fatto di farla distribuire da aziende di terze parti scoraggiarono i clienti che dovevano acquistarla: queste aziende, infatti, personalizzarono la console ognuna in modo diverso, e si vennero a creare tante console simili che confusero i clienti. Per cui la console non solo non vendette, ma portò l’azienda al fallimento, qualche anno dopo.
Tra i giochi più famosi troviamo Warcraft, Street Fighter II, i vari Doom, Alone in the Dark, giochi conosciutissimi ma soprattutto per computer, dove sono approdati dopo il flop commerciale; l’emulatore è quindi un buon modo per poter rigiocare a questi vecchi classici.
L’emulatore per 3DO è disponibile per Android, seppur a pagamento, ma abbiamo poca scelta, costa 4 euro, e si acquista da questa pagina di Google Play, dalla quale può essere scaricato sul nostro smartphone o tablet. Funziona bene, i giochi si giocano bene, e non serve il Bios ma sono necessarie le Rom, i giochi veri e propri.
Ora, il problema è che per 3DO le Rom sono in un formato molto generico, .iso: questo significa che se le cercate su internet, dovete fare attenzione a scaricarle nella sezione apposita per 3DO, perché anche Rom di altre console (come la PlayStation) hanno la stessa estensione. Va da sé che se ho la versione per la console sbagliata questa non verrà caricata, motivo per cui bisogna fare attenzione a non confondersi.
Le Rom, una volta scaricata, si inserisce nella scheda SD del dispositivo nella cartella sdcard/3DO, e tutte le ROM che si mettono qui dentro saranno disponibili e giocabili all’apertura dell’emulatore.
Amiga CD32 è stata una delle prime console ad utilizzare come supporto per i videogiochi i CD-Rom; rilasciata nel 1993, tra i suoi giochi più venduti ci sono Alien Breed, nelle sue varie versioni, Arabian Nights e Worms (il primo); giochi non molto conosciuti perché la società che la produceva fallì un anno dopo la commercializzazione, nonostante il buon successo commerciale.
L’emulatore per Amiga esiste ed è gratuito, ma purtroppo funziona davvero male, e molte Rom non vanno. Si chiama UAE4Droid, e serve ad emulare anche giochi di altre console Amiga, che funzionano decisamente meglio. Purtroppo al momento non è possibile avere di più, e l’emulatore è più una prova che altro.
Le Rom sono in formato .cd32, ma vi consiglio di provare a metterne una per volta e rinominarla, qualsiasi Rom sia, kick.cd32, che a volte fa funzionare i giochi che altrimenti non funzionano.
Per fortuna anche in questo caso le Rom sono semplici da inserire, e il Bios non serve. I giochi (o, meglio, il singolo gioco, mettetene uno alla volta) va messo nella scheda SD, in sdcard/UAE, e lo troveremo nell’emulatore. Sul fatto che, poi, funzioni… In bocca al lupo! Purtroppo il mancato supporto fa sì che questo emulatore sia praticamente interrotto a metà dello sviluppo.
Due righe per parlare di questa console, giusto per ricordare della sua esistenza: al momento, un emulatore per Atari Jaguar per Android non esiste. I video dell’emulazione che si trovano su YouTube sono mirroring, ovvero emulatori per computer che inviano il solo segnale video al dispositivo Android. Ma visto che a emulare è il computer, e non lo smartphone/tablet, non parliamo di questa console.
Ecco invece una console per cui gli emulatori sicuramente non mancano, anche perché è in assoluto una delle console più famose di sempre. Il Game Boy Color è stato rilasciato nel 1998 in tutto il mondo, è compatibile anche con i giochi GameBoy e ha la differenza principale nel fatto di essere a colori, e non in bianco e nero. La serie Pokémon è una delle più famose che ha beneficiato dei colori, in particolare nelle versioni Oro e Argento.
Gli emulatori per Game Boy Color sono gli stessi di quelli del Game Boy, di cui abbiamo già parlato nell’altro articolo, dove era presente appunto il Game Boy. Quindi ripetiamo anche qui che l’emulatore che abbiamo ritenuto migliore (ma c’è l’imbarazzo della scelta) è GBC.EMU, che il Bios non serve e che le Rom, a differenza di quelle del Game Boy che erano in formato .gb, qui sono in formato .gbc. Tutto lì. Anche qui, quando si scaricano facciamo attenzione alla lingua, perché alcuni giochi sono disponibili anche in altre lingue; generalmente si cercano le Rom che contengano, nel loro nome, la parola IT oppure ITA.
Come per il Game Boy, per inserire le Rom nell’emulatore si fa così: si allegano ad un messaggio di posta elettronica che poi si apre da Android e, sfruttando la funzione “Apri in…” si sceglie di aprirle in GBC.EMU dal quale poi potremo giocarle. L’emulatore non riconosce gli .zip, quindi le Rom devono essere in formato .gbc “nudo”.
SEGA Saturn è una console rilasciata tra il 1994 e il 1995, che è stata attiva per cinque anni dopo la sua produzione. Il successo ci fu, ma purtroppo fu glissato da quello di altre due console, che sono la PlayStation e il Nintendo 64, ben più celebri in quegli anni. I giochi più famosi per Saturn sono Sega Rally Championship, Tomb Raider, Resident Evil, Street Fighter e Pandemonium.
Parlando di emulazione, la situazione del Saturn è particolare. E’ presente un emulatore per Android, che si chiama uoYabause, letteralmente “UnOfficial Yabause”, Yabause non ufficiale. Questo perché è una trasposizione non ufficiale, appunto, di Yabause, emulatore per computer; la versione non ufficiale, che pertanto ha qualche problema, si può trovare in questa pagina di Google Play; per fortuna è completamente gratuito, se non con qualche donazione per rimuovere la pubblicità. Visti i problemi, lo sviluppatore si è prodigato a stilare una lista di giochi compatibili con l’emulatore, per non far perdere troppo tempo a chi gioca.
Le Rom per il Saturn sono, come quelle di altre console, in formato .iso, quindi anche in questo caso sempre fare attenzione che siano le Rom per la console giusta. Dopo aver installato l’emulatore, queste vanno inserite nella SD Card del dispositivo, nella cartella sdcard/yabause/games, dalla quale verranno cercati dall’emulatore e potranno essere giocati.
Ed eccoci invece ad una delle console più famose di sempre, il Nintendo 64. Prodotta dal 1997, ha ottenuto tantissimo successo, secondo solo a quello della PlayStation dovuto al fatto che il 64 non utilizzava i CD, ma le cartucce. In ogni caso, i giochi Nintendo non presenti su altre console hanno sempre affascinato il pubblico, che la acquistò in massa. Tra i giochi più famosi, in assoluto Super Mario 64, Mario Kart 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time, oltre a Pokémon Stadium e ai vari Donkey Kong.
Gli emulatori per Nintendo 64 sono diversi, ma hanno sempre un problema, su qualsiasi dispositivo vengano utilizzati: il controller idiota della console. Se giocato con il controller, infatti, non dava nessun problema, sugli emulatori torna davvero male dover utilizzare il pad centrale, essenziale in molti giochi per guardarsi intorno, e questo è un problema purtroppo molto difficile da risolvere, per qualunque gioco abbiamo.
In ogni caso, gli emulatori esistono e forse il migliore si chiama MegaN64, si scarica da questa pagina di Google Play e funziona con la maggior parte delle Rom, anche se non con tutte. Il problema è, essenzialmente, che il 64 è una console a 64 bit, mentre la maggior parte dei cellulari Android, specialmente quelli di un paio di anni fa, lavorano a 32 bit, il che significa che non riusciranno ad eseguire i giochi nonostante i GB di Ram che possono avere. O, meglio, li eseguiranno ma molto più lentamente di quanto potrebbero fare. I giochi scatteranno (lag), insomma.
Comunque, il formato per le Rom del Nintendo 64 è .n64, per cui sono più semplici da reperire rispetto alle console che usano solo Rom in formato .iso.
Queste Rom devono essere messe sulla scheda SD, e non importa la cartella precisa, bisogna solo ricordare dove si sono messe: quando apriremo l’emulatore potremo infatti cercarle nella scheda e, quando le avremo trovate, il gioco partirà e potremo finalmente divertirci a giocare ad alcuni dei titoli più famosi della storia dei videogiochi. L’emulatore ricorda la posizione della Rom, per cui le volte successiva non dovremo cercarle di nuovo.
Tra tutte quelle che abbiamo trattato, la PlayStation è in assoluto la console più famosa di quinta generazione. Più famosa, però, significa purtroppo anche più difficile da emulare, perché bisogna fare attenzione a tantissimi, piccoli, aspetti, tutt’altro che semplici da impostare.
La PlayStation, detta anche PSX (nome importante quando si cercano le Rom su internet) è stata rilasciata nel 1994/1995, ed è stata una delle console dal maggior successo in assoluto, soprattutto per l’elevato numero di videogiochi che aveva. Tra questi i più famosi sono Metal Gear Solid, la saga Final Fantasy, e poi Crash Bandicoot, Spyro the Dragon, Tekken, Medievil, Tombi e via dicendo…
Per emulare la PSX, il miglior emulatore universalmente riconosciuto, ormai da anni, prima sul computer e poi su Android, è ePSXe, che costa 3 euro e si scarica da questa pagina di Google Play. E’ la prima cosa da scaricare, e anche la più semplice visto che basta acquistarlo per poter giocare. Non è in alcun modo compatibile con i giochi della PlayStation 2, di cui parleremo la prossima volta.
Poi, a differenza di altre console, ci vuole il Bios. Qualunque emulatore utilizzerete (anche per computer), vi verrà chiesto di recuperare il file scph1001.bin che è il file del Bios. Anche qui, ricordate sempre che Google è vostro amico, non è difficile da trovare, e va semplicemente messo una cartella della scheda SD a nostra scelta, basta ricordarsi dov’è. Se è un un file .zip/.rar/.7z va estratto. A quel punto, la prima volta che apriamo l’emulatore dovremo utilizzare il pulsante Run Bios per cercare quel file, quindi selezionarlo e aspettare che l’emulatore lo riconosca. Questo va fatto solamente la prima volta, ovviamente senza spostare il file da dove lo abbiamo messo.
Terza cosa, dopo emulatore e Bios, ovviamente, le Rom, che come abbiamo già detto sono in formato .iso, ovvero il formato generico delle Rom. Attenzione che sia .iso, e non in qualsiasi altro formato, nemmeno compresso; a volte, per risparmiare spazio, le .iso vengono compresse e cambiano formato. Se trovate un’estensione diversa, come .bin o .cue del gioco, lasciate perdere e cercate un .iso, altrimenti andrebbero convertite e si perde più tempo che cercando la .iso su internet. L’immagine, proprio come il Bios, va messa in una cartella a nostra scelta dell’emulatore.
Attenzione anche qui alla lingua: i giochi vanno cercati o in italiano (IT), o in Multi 5 (Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Italiano, se è Multi 4 invece manca la nostra lingua) oppure con la lettera E, Europeo, che di solito è il Multi 5. Da evitare i giochi U, che sono quelli USA, e sono sicuramente in inglese (e a volte non funzionano con il Bios europeo).
A quel punto, poi, si utilizza il tasto Run Game, presente all’interno di ePSXe, e il gioco dovrebbe partire; con l’orientamento verticale lo schermo sarà diviso a metà e ci saranno i controlli nella parte inferiore, nell’orizzontale i tasti saranno virtuali. Possiamo anche giocare in due (su tablet, su smartphone si diventa ciechi) con lo schermo che si divide in due parti, in Split Screen. E’ comodo per giochi come Fifa o Formula 1.
Diciamo che, anche per stavolta, ce l’abbiamo fatta: siamo sicuramente riusciti a soddisfare la vostra voglia di gioco, ma naturalmente rincareremo la dose nel prossimo articolo. Sarà infatti l’articolo in cui parleremo delle console più recenti, quelle di sesta e settima generazione, mentre di quelle di ottava non ne parleremo perché, essendo quelle attuali, non esistono emulatori.
Alla prossima!