Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Indice dei contenuti
In questo articolo parleremo di una questione che, prima o poi, riguarda tutti i possessori di smartphone Android. Si, perché quando si compra uno smartphone siamo tutti felici, è una scheggia, va tutto benissimo. Poi con il tempo, con gli aggiornamenti, con le app sempre più pesanti, ecco che tutto va sempre di più a peggiorare…
Il problema è che i rallentamenti di Android spesso dipendono proprio dalla volontà dei produttori. Perché se gli aggiornamenti fanno rallentare lo smartphone significa che qualcuno vuole che lo smartphone rallenti, visto che in teoria se non aggiorniamo mai Android quello rimane veloce come il primo giorno. Certo, gli aggiornamenti sono importanti (particolarmente quelli di sicurezza) e poi le app spesso non vanno su smartphone non aggiornati, quindi si crea un circolo vizioso che non ha praticamente fine e ci costringe ad aggiornare.
Ma noi, nel nostro, possiamo fare qualcosa per evitare questi rallentamenti, o almeno per riuscire a limitarli? Fortunatamente la risposta è si, possiamo fare qualcosa e, anzi, si possono fare alcune cose concrete anche senza il bisogno del root; perché molte delle modifiche avanzate ad Android non possono essere eseguite senza di esso, ma qualcosa sì.
Sicuramente avrete notato che, un po’ come sui computer, ogni produttore inserisce una serie di app preinstallate sullo smartphone, app che non si possono disinstallare (pensiamo a Samsung con Microsoft Office…) e che possono sia occupare spazio nella memoria del telefono che rallentarlo non poco. Insomma, non è proprio il massimo.
Le app preinstallate senza root non si possono disinstallare (se avete il root leggete qui) ma si possono disattivare. La disattivazione comporta, ovviamente, il loro non funzionamento; non verranno eseguite in background, non forniranno alcuna notifica, non occuperanno memoria RAM. L’unica memoria di cui avranno bisogno è quella fisica, sul telefono, ma non influenzeranno quantomeno la sua velocità.
Disattivare le applicazioni è una procedura molto semplice:
Farmi, fermi, fermi, però: non uscite da quella schermata perché non abbiamo ancora finito, c’è ancora un po’ di lavoro.
Dalle singole schede delle applicazioni, infatti, possiamo fare ancora tre cose riguardanti le singole app, entrando nelle relative schede, che possono essere utili per velocizzare lo smartphone, e sono le seguenti:
Ma non abbiamo ancora finito con la nostra guida. Perché se abbiamo disattivato le app poco importanti, e abbiamo velocizzato quelle che non possiamo disattivare per vari motivi, ecco che rimangono alcune applicazioni, un po’ più nascoste e subdole: sono quelle che attivano delle funzioni all’avvio di Android, rallentandolo di fatto fin dall’inizio.
Sono diverse, infatti, le app che gestiscono processi di vario tipo e che stanno sempre attive, occupando potenza di calcolo e rallentando lo smartphone durante tutto l’utilizzo. Per fortuna esiste un modo per disattivarle, si chiama Advanced Permission Manager e si scarica da questa pagina di Google Play.
In pratica, avete presente quando installate un’app da Google Play e questa vi chiede una serie di cose, come visualizzare le foto, connettersi a internet, sapere dove siete, farsi gli affari vostri e cose del genere, da accettare per poterla usare? Quelli sono i permessi, e specialmente per certe applicazioni occupano memoria. Un’app che continuamente, ad esempio, chiede di sapere dove siamo per taggare le foto (Instagram, ad esempio) occupa non poca memoria.
Così, dopo aver installato Advanced Permission Manager, che funziona anche sugli smartphone senza Root, possiamo vedere la lista delle applicazioni che abbiamo e possiamo torglier loro alcuni permessi. Un esempio: Se non vogliamo che la suddetta Instagram sappia dove ci troviamo, possiamo disattivare il permesso di localizzazione.
Insomma, quest’ultima azione non è una cosa che si fa in cinque minuti, quello no, ma va ragionata per evitare di rimuovere alle applicazioni permessi che invece sarebbero necessari. Tuttavia tra tutti i metodi che abbiamo indicato è forse quello più efficace e risolutivo: infatti se riusciamo a gestire bene i permessi di ogni singola applicazione, visto che sono proprio queste funzioni a rallentare molto il nostro smartphone, avremo compiuto un bel passo avanti.
Unica pecca di Advanced Permission Manager è che è gratis solamente per le prime dieci applicazioni: infatti se poi vogliamo proseguire con il nostro lavoro di selezione dovremo pagare. Un costo che, comunque, vale la pena affrontare, perché si tratta di uno dei metodi migliori, specie per chi non ha il root, di velocizzare il proprio smartphone come si deve.