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Android è un sistema operativo, come ben sappiamo, molto versatile e molto personalizzabile. La personalizzazione non viene effettuata solamente dagli utenti quando il telefono lo hanno acquistato, ma anche dai produttori: aziende come Samsung, HTC, Huawei e via dicendo apportano delle modifiche al sistema operativo di base, per fornire anche funzioni nuove; molte di queste funzioni, poi, si concretizzano come app preinstallate.
Le app preinstallate su Android non sono tutte uguali: alcune sono essenziali e permettono il corretto funzionamento del sistema (l’app Telefono, ad esempio, su uno smartphone), mentre altre sono del tutto irrilevanti, e addirittura sono inutili, specie se non le utilizziamo: che senso ha, ad esempio, un’app Twitter se io non utilizzo Twitter? Potrebbero lasciarla sullo store e la scarico quando la voglio, e se alcuni produttori (come Google con i suoi Nexus) lo fanno, altri no.
Il risultato è che queste applicazioni occupano sia memoria nel telefono, che a volte non è così tanta, sia potenza del processore (pensiamo agli assistenti vocali) che poi fanno andare a scatti le altre applicazioni: ecco come risolvere questi problemi.
Partiamo dal semplice, dedicando alcune parole a chi vuol liquidare (parzialmente, purtroppo) la questione in poche battute.
Android, in ogni telefono, ci da la possibilità di disattivare alcune applicazioni. Non si possono disattivare tutte le applicazioni, ma alcune sì, e comunque queste non vengono cancellate: semplicemente se ne annullano gli aggiornamenti e si fa in modo che non siano funzionanti. Non si libera memoria, ma si libera un po’ di potenza di calcolo del processore, che male non fa.
Per disattivare le app è sufficiente entrare in Impostazioni, quindi Gestione applicazioni.
Troveremo così l’elenco delle app che abbiamo sul dispositivo ed entrando all’interno di alcune potremo, appunto, disabilitarle con il tasto “Disattiva”, così che rimangano sul telefono in forma quiescente.
Se la procedura precedente non vi soddisfa, passiamo ora alla procedura seria, che le app le rimuove per davvero: purtroppo, c’è bisogno dei permessi di Rooting per portarla a termine, e non tutti gli utenti li hanno per cui non tutti gli utenti possono seguirla.
Bisogna dire che la procedura di rooting è semplice da fare, specialmente se si ha un telefono Android che non sia stato aggiornato alla versione 6: in questa guida per iRoot vi abbiamo spiegato tutto il necessario per fare il rooting del dispositivo, qualsiasi esso sia.
Una volta eseguito si può scaricare dal Play Store un’applicazione, che si chiama Root App Delete: è un’app che senza i permessi, naturalmente, non funziona, ma con i permessi diventa particolarmente utile.
Possiamo aprirla per vedere la lista di tutte le app che abbiamo installato sul nostro dispositivo, anche quelle che normalmente non potrebbero essere cancellate, e viene mostrato anche il quantitativo di memoria che occupano, per cercare di liberarne un po’.
L’app divide le applicazioni in tre parti: la prima, colorata in verde, comprende tutte le app come i temi e gli sfondi che ci sono, si, ma si possono rimuovere senza alcuna conseguenza dal dispositivo per liberare spazio; la seconda sono le app gialle, che si possono rimuovere ma che potrebbero comportare qualche problema: è il caso di Foto, che si può anche togliere ma poi diventa difficile interagire con il proprio rullino fotografico…
E poi ci sono le rosse, che non vanno assolutamente toccate perché su di esse si basa il funzionamento del sistema operativo, o meglio le modifiche effettuate dal produttore: se le rimuoviamo ci sta che il cellulare poi non si accenda più, per cui è conveniente lasciarle lì e non creare casini, se ci tenete al vostro device.
In ogni caso, una volta scelta l’app da rimuovere, si può procedere dopo il messaggio di avvertimento. Ma si può procedere in due modi diversi, messi a disposizione:
Il metodo che vi abbiamo descritto, quindi, funziona e, anzi, forse funziona anche troppo bene: le app preinstallate spariscono, e se siamo in una situazione (tipo Galaxy S6) in cui ci trovano le tre app Office installate che occupano 500 MB l’una e che non usiamo praticamente mai, o che ne usiamo una sola, è anche utile; l’unica cosa a cui raccomando di fare attenzione è il non farsi prendere dall’entusiasmo della cancellazione.
Cancellare un’app come Google Play perché altrimenti non c’entrano tutti e 90 i minuti di partita del figlioletto che non si riguarderà mai nessuno, per poi avere problemi anche ad aggiornare un’applicazione non è esattamente quella che si dice idea geniale.