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Samsung Galaxy Note 5 è uno smartphone dalla storia travagliata, ma allo stesso tempo è anche uno dei migliori smartphone mai usciti, dalle caratteristiche tecniche avanzate e in grado di competere anche con modelli molto più recenti di lui.
Presentato e commercializzato nel 2015, è il modello che segue direttamente Samsung Galaxy Note 4, mantenendo la tradizione del pennino per utilizzarlo al meglio, una cosa che manca nell’altra serie di punta Samsung, la serie Galaxy S.
Per questo modello, al momento della commercializzazione, il produttore coreano prese una serie di decisioni impopolari: tra queste:
Oggi a oltre due anni dalla commercializzazione, le cose sono un po’ cambiate; visto che il Galaxy Note 6 non esiste e il Note 7 era un po’ troppo “esplosivo”, il Galaxy Note 5 è praticamente il diretto predecessore dell’attuale Note 8. Visto l’interesse, adesso lo si trova in internet anche per il mercato italiano, in versione compatibile con le nostre SIM e con il sistema operativo in lingua italiana, senza alcun problema.
E’ per questo che di seguito abbiamo scritto una recensione completa di tutte le funzioni disponibili in questo dispositivo ancora, nel 2017, davvero attuale per le sue innovative funzioni.
Iniziamo dalla parte esterna del telefono.
Le dimensioni dello smartphone, che ai tempi era considerato un Phablet ma oggi (considerando anche le dimensioni del Galaxy S8) diventa a pieno titolo uno samrtphone, sono di 15,3×7,6×0,7 centimetri, rispettivamente in altezza, larghezza e profondità, valori non molto diversi da quelli che troviamo sui telefoni attuali.
Il peso è di 171 grammi, quindi molto leggero, addirittura più leggero di Note 8 che pesa 20 grammi in più.
Il design di Galaxy Note 5 è simile, almeno come base, a quello dei precedenti Note 4 e Note 3: rettangolare, solo leggermente stondato ai lati, ha uno schermo che copre quasi tutta la parte frontale del telefono mentre sul retro ci sono la fotocamera, unica, e un flash laterale, su cui torneremo più avanti.
Quello che fa la differenza rispetto ai modelli precedenti, che verrà poi mantenuta anche in seguito, sono i materiali. Note 5 infatti ha segnato il passaggio dalla plastica al metallo, scelta che è andata a seguire quella fatta, già da qualche anno, dagli iPhone di Apple (l’uscita di Note 5 seguiva quella di iPhone 6S, per capire il periodo).
La scocca è disponibile in varie colorazioni che sono il blu scuro (che sostituisce il nero), il bianco e il dorato. La parte posteriore è però ricoperta dal vetro, che non ci fornisce quindi un diretto contatto con il metallo ed evita graffi e abrasioni nella scocca. Da notare che la parte posteriore è curva ai lati, il che permette una presa migliore del telefono considerando le sue dimensioni piuttosto grandi.
La parte frontale è invece coperta con il Gorilla Glass 4, uno dei materiali più resistenti ad oggi disponibili, considerando che è stato superato, nel 2017, solo dal Gorilla Glass 5 che si trova negli smartphone di nuova generazione. Comunque è un ottimo materiale, e la rottura dello schermo è molto difficile: il cellulare, lanciato da 1 metro di altezza, non ha riportato danni nell’80% dei casi.
Ultima caratteristica, il pulsante Home del telefono ha un sensore di impronte digitali molto veloce da utilizzare e, soprattutto, utile sia per sbloccare il telefono che per accedere ai siti web senza dover digitare ogni volta la password.
Il display di Galaxy Note 5 ha una dimensione di 5,7 pollici. La risoluzione è QHD ossia di 2560×1440 Pixel, con una densità di 515 ppi che non consente ad occhio nudo di vedere i singoli pixel, una caratteristica presente già nel 2015 su tutti gli smartphone disponibili in commercio. Lo schermo, per numero di pixel, rientra tra gli schermi 4K per cui permette di vedere i video ad altissima risoluzione.
Ovviamente ha 16 milioni di colori e soprattutto utilizza la tecnologia Super AMOLED, che è la stessa che troviamo nel Galaxy Note 8, e che garantisce colori brillanti e neri molto profondi. Ad oggi, Note 5 utilizza ancora una delle tecnologie migliori che troviamo su telefoni anche molto più recenti.
Il rapporto dello schermo è 16:9, perfetto per la visione dei video a risoluzione HD o superiore.
L’unico accessorio, caricabatterie a parte (su cui comunque dovete informarvi un attimo per evitare di ricevere, con l’acquisto, la presa elettrica americana anziché quella italiana!), che troviamo in confezione è la S-Pen, che è simile a quella dei Note precedenti ma raggiunge livelli superiori.
La novità principale di questo modello è l’aumento della sensibilità della pressione, che fornirà sulle app compatibili la possibilità di scrivere con tratti molto simili a quelli di una penna reale.
La penna viene inserita in un alloggiamento che si trova lateralmente alla porta di ricarica (nella parte inferiore del telefono, insieme a uno speaker, il microfono e il jack AUX per le cuffie), e si può estrarre con una piccola pressione sulla penna stessa, che con un meccanismo a molla la rimanderà indietro e ci permetterà di estrarla.
Il pennino si può utilizzare in due modi: uno è quello classico, cioè aprire un’app compatibile e scrivere quello che si vuole. L’altro è estrarre la S Pen quando il telefono è bloccato (ma non spento): in questo caso si aprirà un’app minimalista, direttamente sullo schermo, che consente di prendere appunti al volo che poi saranno salvati nell’app S Pen, per essere consultate in seguito. E’ un modo veloce per prendere appunti in ogni momento, che valorizza al massimo l’accessorio.
Passiamo così alle caratteristiche tecniche vere e proprie di questo dispositivo.
Iniziamo dalla CPU, il “cervello” del telefono: il chip è Samsung Exynos 7420, chip sviluppato direttamente da Samsung sulla base di architettura ARM (ARM Mali-T760 a 722 Mhz)), quelli tipici praticamente di ogni altro smartphone in commercio. E’ un chip a 64 bit, compatibile con le app più recenti presenti sugli store per Android.
Il processore è molto potente, perché lavora su otto core di cui quattro hanno frequenza di 1,5 Ghz (Cortex A-53) e quattro hanno frequenza maggiore, da 2,1 Ghz (Cortex A-57). E’ un’ottima potenza, che permette di gestire senza problemi praticamente tutte le app Android odierne, compresi i giochi che sono le applicazioni più pesanti.
La memoria RAM che gestisce tutto questo è di 4 GB, un quantitativo inferiore a quella degli smartphone Android più potenti ma in grado di gestire tranquillamente almeno due applicazioni contemporanee, senza che si chiudano, per cui non ci sono problemi di utilizzo da questo punto di vista. I moduli RAM sono LPDDR4, attualmente lo standard migliore (e più veloce, con una velocità di trasferimento dato che va da 1600 Mb/s a 3200 Mb/s), proposto per la prima volta da Samsung nel 2012 e tuttora in uso anche sui recenti Note 8.
La pecca principale del telefono, invece, è come abbiamo detto all’inizio la memoria non espandibile, tipica invece di quasi tutti gli altri Samsung. Il Note 5 è disponibile in versione da 32 GB e 64 GB di potenza, che non sono pochissimi ma non sono nemmeno tanti, e la versione da 32 GB (di cui larga parte occupati da Android, precisamente sul modello da 32 GB rimangono a disposizione 24,85 GB quando il telefono è nuovo) è abbastanza stretta. Visto che non ci sono possibilità di espansione, invitiamo prima dell’acquisto a pensare bene a quale modello scegliere, perché la scelta è definitiva.
Uno dei motivi ufficiali Samsung per l’assenza dello slot SD è il fatto che Note 5, per la sua memoria interna, utilizza lo standard UFS 2.0, che è tre volte più veloce rispetto a quello precedentemente usato, il sistema eMMC; il sistema UFS 2.0 non era supportato dalle schede SD (che supporteranno questo standard solo due anni dopo l’uscita del Note 5), che quindi sarebbero state troppo lente al confronto con la velocità del telefono; con questo standard, la velocità di scrittura di Note 5 ha un valore massimo teorico di 800 MB/s.
La batteria di Galaxy Note 5 ha una capacità di 3000 mAh, batteria agli Ioni di Litio (la tecnologia standard che oggi troviamo praticamente su tutti gli smartphone).
E’ una batteria compatibile con lo standard QuickCharge 2.0 di Qualcomm, una tecnologia ormai superata, ma comunque interessante: se i dispositivi che non supportano questa tecnologia hanno una ricarica che va alla stessa velocità dall’inizio alla fine, per Note 5 quando è completamente scarico riesce a recuperare il 60% della carica completa in mezz’ora. Per avere un’idea, con QuickCharge 3.0 (con cui Note 5 non è compatibile) si abbassa il tempo del 27%, non tantissimo. L’ultima parte della ricarica ha invece velocità standard.
La ricarica completa richiede 1 ore e 20 minuti con il caricabatterie Samsung, 4 ore e 20 con un normale caricabatterie non compatibile con QuickCharge.
Inoltre, Note 5 è compatibile con lo standard QI per la ricarica Wireless (senza fili), ma non con la ricarica stessa. In altre parole, appoggiandolo su una base wireless non si ricarica, ma se abbiamo un particolare accessorio (una custodia specifica) si può renderlo anche compatibile con questo tipo di ricarica.
Da notare che la batteria non è removibile a differenza dei Note precedenti, per cui qualsiasi problema alla batteria richiede una riparazione specializzata.
La batteria di Note 5 dichiara di poter parlare, teoricamente, per 22 ore di fila sotto connessione 3G (che si riducono sotto connessione LTE) e di poter ascoltare musica per 64 ore al massimo, con una sola ricarica.
Ovviamente i tempi si riducono quanto più complesse sono le attività che si fanno con lo smartphone.
L’autonomia in standby dichiarata è di 336 ore.
Il sistema operativo, come per tutti gli smartphone Samsung, è Android, che nella versione di base (cioè quella con cui è uscito) è Android Lollipip 5.1.1. E’ anche aggiornabile, però, e ne esistono versioni già disponibili con Android 6.0.1 Marshmallow; come aggiornamento software (cioè che non si può mai trovare sul prodotto nuovo, ma va necessariamente inserito a mano) è disponibile Android 7.0 Nougat, tramite aggiornamento ufficiale. Non è possibile, invece, passare ad Android 8 Oreo.
L’interfaccia di Note 5 viene personalizzata da Samsung grazie a TouchWiz, e le versioni dell’interfaccia Samsung compatibili sono la 5.0, la 6.0 e la 6.1, attualmente (e probabilmente per sempre) l’ultima interfaccia disponibile per questo smartphone. Si tratta di interfacce ufficiali rilasciare da Samsung, non modificate.
Al di là delle funzioni standard di Android, il sistema operativo di Note 5 ha delle funzioni personalizzate ed uniche, ed è su questo che ci concentriamo.
Dal punto di vista della compatibilità, il software di Note 5 permette di riprodurre i video in 4K, cosa preclusa ai dispositivi precedenti, ed integra un lettore musicale i cui brani si possono importare da dispositivi esterni come i computer.
Il browser integrato di Samsung è semplice e reattivo, ma manca delle funzioni presenti in Chrome che, comunque, si trova già installato al momento dell’acquisto, su Android.
Al momento dell’acquisto si trovano inoltre sul Note 5 una serie di app preinstallate, tra le quali:
La sicurezza del Samsung Galaxy Note 5 è affidata a diverse funzionalità del telefono, la prima delle quali è hardware, ed è il riconoscimento delle impronte digitali che si può utilizzare con il sensore posto sotto il tasto principale.
Si possono impostare più impronte, ma attenzione che più ne mettiamo, più lento sarà il riconoscimento quando si sblocca il telefono. La protezione è necessaria per utilizzare il sistema di pagamento Samsung Pay, reso possibile dalla presenza di un Chip NFC che rende possibile i pagamenti contactless (ma solo all’estero: in Italia questa funzione sarà supportata solo nel 2018).
Dal lato software, la protezione è invece affidata al sistema Samsung Knox (1.0, esiste anche una versione 2.0) con crittografia a 256 bit, che permette di impedire le intrusioni esterne alle applicazioni e al sistema operativo stesso. E’ presente un controllo continuo dell’integrità del Kernel, le chiavi di crittografia sono protette in un’area chiamata KeyStore, i certificati sono protetti nell’area chiamata TrustZone.
Il sistema permette di proteggere i dati personali impedendo le modifiche software agli stessi, così da identificare e proteggere da virus per Android o comunque dai malware che possono interessare il sistema operativo.
Andiamo così a parlare di uno dei punti più interessanti del dispositivo Samsung, che è la fotocamera, o meglio le fotocamere, perché ce ne sono due, passando anche per la qualità delle foto, dei video e dell’applicazione dedicata integrata nello smartphone.
Iniziamo dalle caratteristiche tecniche della fotocamera posteriore. Si tratta di una fotocamera da 16 Mpixel, ad obiettivo singolo, con una risoluzione massima di 4640×3480 pixel, utilizzabili al massimo per le foto, in misura minore per i video, come vedremo dopo.
Il sensore della fotocamera cambia in base alla fabbrica dove il telefono è stato realizzato: uno dei due sensori è prodotto da Sony, ed è il Exmor RS IMX240, lo stesso del Galaxy S6 e S6 Edge, mentre l’altro è prodotto sa Samsung stessa ed è il Samsung S5K2P2 ISOCELL. Le caratteristiche tra i due sono molto simili, e si possono avere informazioni sul sensore che abbiamo tramite app specifiche che si trovano su Google Play. Entrambi i sensori sono BSI, ossia retroilluminati. In questo interessante articolo di SamMobile potrete verificare voi stessi le differenze di prestazioni tra i due sensori ottici.
La dimensione del sensore è 1/2,6 pollici (che sarebbe la diagonale del sensore della fotocamera, al cambio in misure italiane 9,652 millimetri), mentre il rapporto focale F (cioè il rapporto tra la lunghezza focale dell’obiettivo e il diametro del diaframma da cui entra la luce) è di 1,9, senza unità di misura perché è un numero puro (comunque è un calore davvero ottimo). La lunghezza focale dell’obiettivo è di 2,8 cm, mentre sono presenti sei lenti all’interno del sensore.
Si aggiungono, sempre nella fotocamera posteriore, la stabilizzazione ottica, cioè la tecnologia che effettivamente muove il sensore per garantire riprese stabili (e foto poco mosse), quindi l’autofocus (con tecnologia PDAF, ossia Plane Phase Detection Auto Focus, che è diversa dalla tecnologia laser) il supporto all’HDR (High Dynamic Range, essenzialmente riesce a captare una foto con diversi contrasti all’interno). Infine a fianco della fotocamera è presente un flash, composto da un solo led e quindi un solo colore (a differenza di altri smartphone che hanno più led di colori diversi); la capacità luminosa del flash arriva fino a 3 metri di distanza del telefono, dopo i quali non è più funzionale.
Il range ISO che si può raggiungere va da 40 a 1600 (anche in questo caso è un numero puro, senza unità di misura).
La dimensione di ogni singolo pixel è di 1,26 µm (micrometri), mentre la lunghezza focale è di 22 mm.
La fotocamera anteriore non ha le caratteristiche della posteriore, ma si tratta di un sensore da 5 Mpixel con risoluzione massima di 2560×1920 pixel, con apertura focale che, anche in questo caso, è di 1,9 come la posteriore. Questa misura la rende compatibile con la registrazione dei video HD.
La dimensione del sensore è più piccola rispetto a quella della fotocamera posteriore, perché è di 1/4,1 pollici, mentre la dimensione dei singoli pixel è di 1,34 µm, mentre la lunghezza focale è di 22 mm. Il sensore è uguale per tutti i modelli ed è il Samsung S5K4E6, con tegnologia di retroilluminazione CMOS. In questo sensore sono presenti 4 lenti in plastica, di qualità inferiore rispetto a quelle della fotocamera posteriore.
Il range ISO va da 50 a 1250 per la fotocamera anteriore.
Anche in questo caso è presente l’HDR, ma mancano sia la messa a fuoco automatica che la stabilizzazione ottica. I video vengono registrati a 30 FPS a qualunque risoluzione.
Per quanto riguarda i video, la capacità di registrazione massima è il 4K, quindi 4096×2160 pixel massimi di risoluzione, con una frequenza massima di 60 fps.
Da notare però che, per i video, quando si registra in 4K viene meno la stabilizzazione ottica, che non funziona, perché al massimo questa funzione è disponibile nella registrazione dei video a 1080p (Full HD); nella registrazione 4K non c’è nemmeno il supporto ai 60 fps, perché i video 4K hanno una risoluzione massima di 30 fps.
Note 5 supporta anche i video in Slow Motion, ma anche qui bisogna fare attenzione: sono supportati alla risoluzione massima di 720p, la risoluzione HD, ma non alle risoluzioni di registrazione superiori. I video Slow Motion sono registrati a 120 fps.
Durante la registrazione dei video, è possibile utilizzare i due microfoni di cui Note 5 è dotato.
Dal punto di vista del software della fotocamera, troviamo un programma molto intuitivo e semplice da utilizzare, ricco di funzionalità.
Tra queste troviamo:
Da notare che queste caratteristiche riguardano l’app integrata, ma altre funzioni possono essere aggiunte dalle (tantissime) altre applicazioni presenti su Play Store.
Dal punto di vista della connettività, il Note 5 presenta una compatibilità diffusa con praticamente tutti gli standard odierni, tranne che con il Bluetooth 5 che è stato presentato dopo l’uscita sul mercato di questo dispositivo, per cui non è presente.
Iniziamo dalla compatibilità per le reti Wi-Fi: le indicazioni tecniche lo rendono compatibile con gli standard 802.11 a/b/g/n/ac.
A parte 802.11 che identifica banalmente il Wi-Fi (per cui non si sbaglia mai), le altre lettere indicano la compatibilità con:
Non è invece compatibili con le Wi-Fi ultraveloci ad, le più recenti, che arrivano a 7 Gbps di velocità.
Da notare che il Galaxy è in grado di ricevere queste onde, che però vengono create dai modem: per cui se abbiamo in casa un vecchio modem con connessione g, la velocità del Wi-Fi rimane sempre e comunque limitata, non per colpa del Galaxy ma per colpa del modem.
Per informazione, il Galaxy Note 8 è compatibile con le stesse connessioni del Note 5.
Passando alla connessione Bluetooth, Note 5 è compatibile con il Bluetooth 4.2 con A2DP/LE. Il Bluetooth 4.2 è l’ultimo Bluetooth della versione 4 disponibile, che aumenta la velocità di scambio dati rispetto allo standard precedente e che permette ai dispositivi esterni (quindi non al Galaxy, ma a ciò che ad esso è connesso via Bluetooth) di connettersi ad internet, avendo così informazioni ulteriori per funzionare. E’ particolarmente utile nella tecnologia domotica, posto che anche gli accessori devono essere compatibili con questo standard.
Le altre due sigle significano invece:
Anche qui per informazione e poter valutare le differenze, il suo successore Note 8 è compatibile anche con lo standart aptX (bassa latenza audio) e EDR, miglior velocità di trasferimento dati, che Note 5 non ha.
La connessione USB di Note 5 è quella del cavo di ricarica, che ha due funzioni: quella di ricaricare il telefono e quella di scambiare dati con il dispositivo connesso, di solito un computer.
Note 5 ha un connettore Micro USB 2.0 di tipo B, che si caratterizza per:
Il connettore di Note 5 è progettato per poter sopportare 10.000 cicli di inserimento e rimozione del cavetto; considerandone due al giorno, siamo nell’ordine di 15 anni di sopravvivenza per questo hardware.
Lo standard, che fornisce energia a 5 V e 500 mA (ma Note 5 può “sopportare” anche amperaggi superiori, anche di 2000 mA, ricaricandosi più velocemente ma riducendo la vita della batteria), è quello richiesto dall’Unione Europea, che però è stato recentemente superato da USB Type-C, che troviamo sugli smartphone più recenti di Note 5.
Si tratta di una semplice connessione a onde radio integrata nel telefono e attiva solo con dispositivi molto vicini al Note 5, non più di 10 centimetri.
Questo rende Note 5 compatibile con altri prodotti che sfruttano NFC (la maggior parte delle fotocamere, per esempio, per trasferire le foto) e anche con i pagamenti da smartphone, perché NFC è utilizzato come standard anche per i pagamenti contactless, tipici di alcune carte di credito.
Il chip NFC di Note 5 è a standard aperto, ossia può essere sfruttato da tutte le app che vogliono farne uso; questo rende compatibile Note 5 con Android Pay, Vodafone Pay, Samsung Pay (ancora non presente in Italia) e altri sistemi di pagamento contactless da smartphone offerti dalle diverse aziende.
Passando quindi alla connettività Global Positioning System, la connettività principale di Note 5 è quella A-GPS, che integra anche il “vecchio” semplice GPS. Questo consente di posizionare il telefono sfruttando due tecnologie:
Attualmente la tecnologia A-GPS è la più evoluta per il posizionamento globale degli smartphone, ed è anche la più utilizzata.
Note 5 è anche compatibile con il sistema satellitare russo GLONASS, ma non con il sistema europeo Galileo e con quello cinese BeiDou, tutti simili comunque al GPS. Il Note 8 è compatibile anche con questi ultimi due.
Per quanto riguarda infine la connessione telefonica Galaxy Note 5 è un telefono compatibile con la maggior parte delle connessioni attuali che comprendono le 2G, 3G e 4G.
Tra le compatibilità:
La velocità massima che può raggiungere con queste connessioni è di 300 Mbps in download e 50 Mbps in upload. Per avere un metro di paragone, Note 8 raggiunge 1 Gbps in download e 150 Mbps in upload, circa il triplo rispetto al Note 5.
Da questo punto di vista bisogna fare molta attenzione ad un particolare. Come abbiamo detto all’inizio, Galaxy Note 5 non è stato distribuito in Europa, e alcuni modelli non sono quindi compatibili con alcune bande di frequenza delle connessioni che abbiamo in Italia.
L’unico modello attualmente compatibile con tutte le reti 4G Italiane è n920c, codice che si trova sulla confezione al momento dell’acquisto (o nella sezione Impostazioni dello smartphone, se lo si ha già). L’altro modello in circolazione è n920i, modello che non è compatibile con una banda LTE italiana, quella a 800mhz di frequenza.
Visto che alcuni operatori, cioè Tim, Vodafone e Wind (non Tre) utilizzano questa banda, se avete il modello n920i il 4G potrebbe non funzionare con questi operatori. Per cui, massima attenzione nel momento dell’acquisto.
Galaxy Note 5 include moltissimi sensori al suo interno, sensori che hanno la funzione generale di interagire con l’ambiente esterno. Vediamo quali sono questi sensori e quali sono le loro funzioni nell’utilizzo generale del telefono.
L’accelerometro di Note 5 è lo stesso che viene utilizzato ormai da diversi anni su tutti gli smartphone, senza particolari differenze. La sua funzione è quella di capire come viene mosso il dispositivo, utile sia per capire l’orientamento (verticale, orizzontale), sia per utilizzare alcuni giochi che lo sfruttano, come quelli di guida.
L’accelerometro del Galaxy Note 5 non è uno solo, ma sono tre (si parla di accelerometro a tre assi, in realtà sono tre accelerometri posti in direzioni diverse). Si tratta di piccoli dispositivi a molle con un peso centrale, e a seconda della direzione in cui si trova lo smartphone il peso si sposta a destra o a sinistra nel sensore in base alla forza di gravità.
Combinando insieme le informazioni dei tre accelerometri, il telefono conosce la direzione in cui lo abbiamo messo. La tecnologia dell’accelerometro di Note 5 è la Micro ElectroMechanical Systems, o MEMS.
Il giroscopio è un sensore, inventato nel 1852, che è in grado di mantenere sempre lo stesso asse indipendentemente dalla direzione in cui viene messo. Per cui, se questo sensore viene capovolto (ad esempio) entro pochi secondi torna alla posizione iniziale.
Il Galaxy Note 5 ha tre giroscopi, e come per l’accelerometro si parla di giroscopio a 3 assi.
Si tratta di un sensore non utilissimo, che però garantisce maggior precisione nelle misurazioni dell’accelerometro: se è il primo che capisce la dimensione dello smartphone, il secondo permette di captare le minime variazioni, permettendo di usare al meglio giochi di auto, bussola (che però nel Note 5 è a parte) e visori virtuali come Google Cardboard.
Per controllare meglio i giochi ci sono giroscopi a 6 e 9 assi disponibili nei controller esterni per Android, abbinabili via Bluetooth al Galaxy Note 5.
Il sensore di prossimità è un sensore in grado di riconoscere la presenza dell’orecchio umano e di spegnere lo schermo quando stiamo telefonando.
Il sensore del Samsung Galaxy Note 5 è di tipo capacitivo, ovvero funziona percependo una differenza di potenziale che arriva dal nostro orecchio, rispetto a quando non viene coperto. Il principio è lo stesso dello schermo touch, per cui se il sensore viene in contatto con l’orecchio (o con il dito) lo schermo si spegne in chiamata, se viene coperto con un oggetto inanimato (un libro, per esempio), non si spegne.
Su altri smartphone sono presenti sensori di prossimità a infrarossi, gradualmente sostituiti dai capacitivi presenti anche sugli smartphone più potenti.
Il sensore di prossimità funziona solamente a 1-2 cm di distanza dall’orecchio.
La bussola, o magnetometro, del Note 5 è un sensore classico e con poche differenze dagli altri smartphone in grado di direzionarsi in base alla direzione del campo magnetico.
E’ ad un solo asse (quello orizzontale) e indica la direzione del Polo Magnetico (che è il Polo Nord Terrestre) permettendo di orientarci con le app Bussola o quando si usa un’app di navigazione satellitare.
Essendo un sensore analogico si può come accade per le bussole classiche, ingannarlo con una calamita.
Il barometro è un sensore presente nel Galaxy Note 5 in grado di misurare la pressione atmosferica. Gli utilizzi sono principalmente due:
Nel complesso, un sensore che aiuta la precisione di altre funzioni del telefono.
Il sensore per l’impronta digitale di Note 5 è un sensore proprietario Samsung, di cui non vengono rilasciate informazioni precise, se non che si tratta di un sensore esplicitamente progettato per Note 5 e non sostituibile con quelli di altri smartphone.
E’ anteriore, e si trova integrato nel tasto principale dello smartphone. Ha una risoluzione (cioè un numero di punti rilevati) di 320 dpi (punti per pollice); questo significa che, considerando che una cresta dell’impronta digitale umana è lunga circa 0,5 mm, si hanno circa 4/5 punti di valutazione per ogni cresta, che consentono una rilevazione molto precisa dell’impronta digitale umana.
La tecnologia è quella capacitiva tipica dello schermo (solo che rispetto allo schermo i punti rilevati sono molto di più), e in questo modo lo sblocco del sensore risulta particolarmente veloce.
Il sensore può essere usato per lo sblocco del telefono, per i pagamenti mobile e per eseguire il login all’interno delle applicazioni.
Il sensore di battito cardiaco del Galaxy Note 5 è in posizione posteriore del telefono, dietro alla fotocamera.
Si compone di un led luminoso e di un fotodiodo, e il primo sensore emette luce (come il flash), il secondo la capta (come la fotocamera). E’ molto sensibile alle lunghezze d’onda di colore rosso, ed è in grado di valutare nel sangue del dito (per funzionare bisogna appoggiare il dito sopra al sensore) quando questo è maggiormente presente (cioè quando il cuore lo ha pompato) e quando è meno presente (cioè quando il cuore è in diastole).
Lasciandolo per 15 secondi lui valuterà le differenze di colore, consentendo così di calcolare il battito cardiaco.
Per usarlo al meglio non bisogna tenere il dito troppo lontano ma nemmeno schiacciarlo troppo, altrimenti potremmo indurre un’ischemia, assenza di sangue nel dito, che renderebbe impossibile la misurazione.
Un altro sensore presente nel Galaxy Note 5, utilizzabile per avere rapporti relativi alla salute, è il sensore SpO2, che misura la concentrazione di ossigeno nel sangue arterioso.
Il sensore in grado di misurarla è ancora quello del battito cardiaco, e la misurazione avviene sfruttando un particolare principio: l’emoglobina carica di ossigeno ha un colore diverso (rosso) rispetto a quella carica di anidride carbonica (bluastra). Questo cambia colore, e il sensore è in grado di percepire le differenze di colore così da fornirci, indicativamente, questo valore.
La misurazione è identica a quella che avviene per il battito cardiaco, richiede una ventina di secondi e permette di conoscere il valore, che si abbassa in presenza di patologie specifiche (negli ospedali umani viene messo al dito un sensore simile, nelle cliniche veterinarie si mette sulla lingua del cane/gatto). Il valore normale varia tra 95 e 100.
L’ultimo sensore, praticamente inutile, del Note 5, è più o meno una calamita. Si trova nella p’arte bassa del telefono e interagisce con alcune custodie specifiche che, quando vengono aperte o chiuse, hanno degli effetti sullo smartphone, ad esempio accendono lo schermo o aprono un’app specifica.
Utilizzato molto più nei tablet che negli smartphone, le funzioni sono semplici e comunque vengono richieste custodie specifiche che integrino una calamita, assente nella maggior parte delle stesse.
Le funzioni del Galaxy Note 5 sono già state in gran parte descritte nei paragrafi precedenti, relativamente ai sensori, alla fotocamera (parlando do software fotografico) e al sistema operativo, in cui sono state descritte le funzioni di base di questo dispositivo e le app preinstallate. Inoltre, le funzioni specifiche dipendono in larga parte dalle app che verranno installate dall’utente.
Per questo faremo un focus sulle caratteristiche peculiari ed esclusive del telefono, con lo scopo di fornire una panoramica completa delle funzioni di cui non abbiamo ancora parlato.
Il browser integrato di Samsung è un browser proprietario che offre la possibilità di navigare in internet come gli altri browser che possiamo trovare sul dispositivo (tra cui il preinstallato Google Chrome) ma le prestazioni non sono particolarmente elevate.
Ha alcune funzioni esclusive, come una home page che consente di accedere immediatamente ai siti che visitiamo più spesso e una funzione interessante che permette di risparmiare i dati durante la navigazione, utile prevalentemente per limitare il consumo dei dati della promozione telefonica che abbiamo. Ha anche un adblock integrato, che permette di evitare la maggior parte della pubblicità.
Il browser nativo non supporta Flash Player, ma ha solamente il supporto all’HTML5, ormai lo standard più utilizzato online.
Inoltre è ottimizzato per la compatibilità con il Gear VR, dispositivo Samsung per la realtà virtuale, qualora durante la navigazione dovessimo imbatterci in video o foto che supportano i formati a 360 gradi, perché è Note 5 stesso a supportare questo dispositivo.
Galaxy Note 5 è uno degli smartphone Samsung compatibili con Gear VR, un visore a 360° proposto da Samsung in cui lo smartphone si inserisce per poter vedere questo tipo di contenuto.
La maggior parte dei contenuti si trovano all’interno di un’app dedicata Samsung che si apre quando si indossa il Gear VR, ma è anche possibile scaricare altre applicazioni da Play Store (ce ne sono tantissime) compatibili con questa tecnologia, per poter vivere un’esperienza immersiva guardando video, film e giochi. Tra le applicazioni compatibili ci sono quella di Oculus, di proprietà Facebook, e Netflix, che propone alcuni contenuti a 360 gradi.
Da notare che questa funzione tende a surriscaldare il Note 5, per cui non si può esagerare nel suo utilizzo, a differenza di quanto avviene con altri visori come Oculus Rift, dove il “cervello” del dispositivo è il computer.
Ovviamente il visore deve essere acquistato a parte per poterlo utilizzare.
L’assistente vocale di Samsung, S-Voice, è presente ma non in lingua italiana, perché non è stato sviluppato nella nostra lingua e non è stato nemmeno inserito in seguito, con gli aggiornamenti. Per questo motivo, se lo si vuole utilizzare è possibile farlo ma solo in inglese.
Però è disponibile, come ottima alternativa, Google Now, l’assistente vocale di Google che si attiva con il celebre “Ok Google”; permette di cercare informazioni anche se non risponde (a differenza di Siri di iPhone, Cortana di Windows o, appunto, S Voice) ma è comunque un assistente vocale presente sul dispositivo e, soprattutto, in lingua italiana.
La riproduzione musicale, a parte quella specifica delle app come Google Play Music o Spotify, è affidata ad un’applicazione a basso consumo energetico che permette di categorizzare i brani in base a titolo, autore, album e playlist, oltre che di cercare i file audio presenti sul dispositivo.
Funziona tranquillamente in background, e i controlli sono molto basilari (play/pausa, successivo, precedente); nel complesso è semplice, ma fa il suo lavoro.
I formati che è possibile riprodurre sono invece tantissimi: Galaxy Note 5 supporta MP3, WAV, WMA, eAAC+ e FLAC.
Non è presente alcuna funzione per ascoltare la radio FM.
Il browser multimediale integrato nel Samsung Galaxy Note 5 è molto semplice e non mette a disposizioni funzioni particolarmente avanzate.
Supporta però moltissimi codec diversi, tutti i più diffusi: troviamo MP4, H.263, H.264, WMV di Windows, DICX, Xvid, WebM, AVI, FLV, 3GP, 3G2, MKV e Soren son Spark. Sono in assoluto i codec più diffusi, per cui non avrete problemi con la riproduzione.
Nel Galaxy Note 5, le suonerie possono essere riprese direttamente dalle cartelle del telefono o della SD, senza necessità di acquistarle a parte.
E’ possibile quindi scegliere qualsiasi brano, dei formati che abbiamo visto precedentemente, e inserirlo come suoneria per messaggi, chiamate, sveglia, promemoria o per personalizzare le notifiche provenienti dalle singole applicazioni.
Due funzioni interessanti, una più conosciuta e l’altra meno, del Galaxy Note 5, sono l’Hostpot Wi-Fi e il Wi-Fi Direct.
Terminiamo l’analisi delle caratteristiche di questo dispositivo parlando anche dei suoni, con particolare riferimento alle fonti sonore in uscita dal telefono.
Galaxy Note 5 è dotato di due altoparlanti, dei quali uno utilizzato in chiamata, uno per i suoni più forti in uscita dal telefono che si trova nella parte inferiore del dispositivo.
Partendo dal primo, si tratta di uno speaker a basso volume pensato per poter sentire l’audio in uscita delle telefonate, il cui volume massimo è quello imposto per legge ai produttori, per non rovinare l’udito, quindi è praticamente identico a quello di tutti gli altri smartphone.
Discorso diverso per l’altoparlante esterno: è uno speaker mono (non stereo), posto nella parte bassa dello smartphone, vicino al connettore per la ricarica. Rispetto alla maggior parte degli altri telefoni è risultato essere uno speaker eccellente, con una pressione sonora massima di 74 dB medi rispetto alla media degli altri smartphone che si posiziona sui 64 dB medi (iPhone 6/iPhone 6 Plus). Buono, ma inferiore rispetto alla media degli altri smartphone, il volume della suoneria, che si assesta ad un valore di 78 dB quando la maggior parte degli altri smartphone supera gli 80 dB; in problema non da poco, comunque, se si considera che in riproduzione audio è uno degli speaker migliori tra quelli in commercio.
I suoni in uscita vengono riprodotti da entrambi gli speaker a 24 bit e 192 kHz.
Per quanto riguarda i suoni in entrata, cioè i microfoni, il Note 5 ha due microfoni posti alle due estremità dello schermo, superiore e inferiore, che permettono di avere un audio in ingresso ottimale sia in chiamata, sia durante la registrazione dei video indipendentemente dall’orientamento del telefono.
E’ possibile utilizzare la modalità intervista dell’app di registrazione integrata in modo ottimale (mettendo il telefono tra i due interlocutori), mentre la modalità “conversazione” funziona peggio perché i microfoni sono solamente due.
Entrambi hanno anche una tecnologia di riduzione del rumore, che permette di mantenere un suono in ingresso sempre pulito e chiaro.
Nella sezione finale troverai un paragrafo chiamato “Giudizio”. Li dovrai mettere una sorta di tua opinione che potrai ricavare dalle opinioni degli utenti (ad es. su amazon, ebay o forum di settore). Mi raccomando, scrivi tanto ma sopratutto, cerca di essere il più completo e preciso possibile.
Per quanto riguarda infine le connessioni sonore, fatto salvo il sopracitato Bluetooth, Galaxy 5 mette a disposizione il classico jack da 3,5 mm, a cui è possibile collegare qualunque tipo di dispositivo audio in ingresso e in uscita considerando l’universalità dello standard.
La connessione è di tipo AUX, che consente di trasferire un suono stereo, ed è dotata di quattro contatti (connessione TRRS, la più popolare per smartphone e tablet); i quattro connettori servono (rispettivamente) per il suono dell’altoparlante sinistro, destro, la messa a terra e il microfono (l’ultimo, il più vicino alla plastica).
Il giudizio finale del Samsung Galaxy Note 2015, considerato al momento della stesura della pagina, ovvero nel 2017, valutando anche il suo successore Galaxy Note 8, è che si tratta ancora di un ottimo dispositivo da prendere sicuramente in considerazione.
Nonostante il mancato ingresso iniziale in Italia, e alcune problematiche che possono riguardare il reperimento (come fare attenzione alla versione acquistata, perché alcune varianti non sono compatibili con le reti italiane), il Note 5 è uno smartphone che ha ottenuto un grande successo anche qui da noi perché, alla fine, gli europei erano interessati anche a questo dispositivo con il pennino. L’assenza dei Note 6 e Note 7, e il fatto che il Note 5 sia tuttora un ottimo dispositivo lo ha reso ancora più richiesto nel nostro paese.
Dal punto di vista delle caratteristiche si tratta di un dispositivo eccellente per l’anno di presentazione, ma ottimo ancora oggi.
Il materiali di costruzione, vetro e metallo, che sostituiscono la “vecchia” plastica Samsung lo rende un dispositivo in linea con quelli venduti oggi, e anche la mancanza della batteria removibile, percepita inizialmente come un problema, oggi è uno standard su cui nessuno ha nulla da ridire.
Ottima l’integrazione per il pennino, rimasta praticamente identica anche nel Note 8, ottimo il design, i sensori e le funzioni che, anche in questo caso, sono praticamente identiche a quelle che troviamo negli smartphone odierni.
Dal punto di vista della fotocamera siamo davanti ad un sensore di ottimo livello, anche dal punto di vista della ripresa dei video (oltre alle sole fotografie). Inoltre, il display è ottimo e ha la stessa densità di pixel del Note 8 per cui adattissimo per vedere video e film e anche per giocare.
Per quanto riguarda la potenza tecnica, ad oggi Note 5 non è un dispositivo obsoleto, perché sebbene le caratteristiche tecniche siano migliorate negli ultimi due anni siamo sempre davanti ad uno smartphone che ha più potenza rispetto alla maggior parte degli smartphone medi venduti oggi: questo significa che non ci troveremo in mano un telefono che si blocca o che non permette di lavorare in modo comodo, nonostante la sua età, proprio perché in passato è stato un top-gamma.
Certo, durerà meno di uno smartphone uscito lo scorso mese perché ha un’età che comunque “pesa” sulle spalle, ma nel complesso è da considerare ancora un ottimo dispositivo, tra l’altro uno dei pochissimi che sfruttano anche il pennino come parte integrante del sistema.
Le dimensioni del dispositivo sono più piccole rispetto agli smartphone recenti, ma considerando che l’impugnatura del Note 5 è già troppo grande (ai tempi dell’uscita si parlava di “phablet”) per pochi questo aspetto rappresenta un problema.
Le mancanze, invece, sono dovute soprattutto al fatto che oggi ci sono nuove tecnologie, e forse una delle mancanze principali è il fatto che questo dispositivo non sia impermeabile, a differenza del Note 8, caratteristica di cui però si può fare a meno. Altro problema è rappresentato dalla memoria, che oltre a non essere troppo capiente (massimo 64 GB) è impossibile da aumentare a causa dell’assenza dello slot per la MicroSD; mancano poi i bordi curvi, ma si tratta di una questione puramente estetica.
Nel complesso, se mettiamo sul piatto le caratteristiche positive e negative di questo smartphone notiamo che le prime superano ampiamente le seconde, di cui però bisogna essere consapevoli (soprattutto relativamente alla memoria).
Dobbiamo scegliere bene il modello da acquistare per la compatibilità delle reti, per cui comprare il Note 5 richiede qualche responsabilità in più (rispetto agli altri smartphone) nella fase iniziale, ma a parte questo non possiamo che consigliare l’acquisto del Samsung Galaxy Note 5: le soddisfazioni, sicuramente, non mancheranno!