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Uno dei parametri che non viene mai preso in considerazione in uno smartphone è quello del tempo di scatto. La fotocamera è sempre un componente molto importante, quando si sceglie un telefono, e il parametro che si guarda solitamente è la risoluzione, che di solito significa foto migliori.
Chiaramente, chi si diletta un minimo di fotografia sa che non è così. La risoluzione conta ma conta anche l’apertura focale, che permette di scattare foto nitide a distanze diverse, contano i sensori, conta la possibilità di scattare al buio senza il rumore e, come dicevamo all’inizio, conta il tempo di scatto.
La fotocamera di uno smartphone non raggiunge mai livelli di una Reflex, e se le Reflex si posizionano, per scattare delle belle foto, il cellulare ci serve per scattare foto “al volo” a bambini, animali, eventi sportivi quando andiamo a vederne uno; un tempo di scatto troppo lungo significa spesso perdere l’attimo.
Il sito americano PhoneArena ha effettuato un test cercando di capire quali siano i telefoni più veloci; gli smartphone sono stati messi su un cavalletto, sbloccati, aperta l’app fotocamera, messo a fuoco, scattato e salvata la fotografia. Il tempo di tutto questo è stato monitorato e ne è stata stilata una classifica.
Stranamente, non ci sono smartphone Android nelle prime posizioni, considerando che i dispositivi presi in considerazione sono tutti dispositivi di alta gamma, che si presume siano più rapidi.
Al primo posto troviamo infatti due modelli di iPhone, con il 6S Plus in testa e il 6S subito dopo, che sono però anche i più recenti (rispettivamente 1,6 ed 1,7 secondi); segue un dispositivo Windows, il Lumia 950 XL con due secondi, a parimerito con il primo Android della classifica, il Motorola Moto X Pure, edizione 2015.
Poi troviamo i Samsung, Note (2,1 secondi) e S6 (2,2 secondi), quest’ultimo a parimerito con il Google Nexus 6P.
Gli altri smartphone (LG, Sony Xperia, HTC) superano tutti i 2,7 secondi dall’apertura dell’app all’effettivo scatto.
Cosa possiamo capire da questa classifica?
Per prima cosa, che né il sensore della fotocamera, né la velocità del processore influiscono più di tanto sulla velocità di scatto. In particolare, gli iPhone hanno un processore meno potente rispetto ai vari Android ma vincono (dovrebbe essere il contrario) mentre i sensori si assestano tutti sui 12-13 Mpixel, per cui le differenze non sono così alte.
Notiamo però che un parametro importante è l’ottimizzazione del sistema operativo: sappiamo che iOS è ottimizzato molto bene, ed anche Windows, OS che infatti si trovano alle prime posizioni. Tra gli Android, anche i Samsung hanno un buon lavoro di ottimizzazione alle spalle, mentre il Motorola e il Nexus hanno il vantaggio di avere una versione di Android pura, non modificata dai produttori.
Gli altri smartphone, anche top gamma, presi in considerazione, hanno tutti la costante di essere modificati dal produttore, a livello di sistema e anche nelle app, tra cui fotocamera. Per quanto l’accesso possa essere veloce, funzioni aggiuntive (come filtri istantanei, comandi aggiuntivi, personalizzazioni) che devono essere attivate influiscono necessariamente sul tempo di avvio dell’applicazione, che pertanto aumenta, rallentando così il tempo di scatto.
Insomma, se cerchiamo uno smartphone Android in grado di scattare foto velocemente, meglio preferire un Samsung o uno dei dispositivi che abbia una versione di Android meno rivisitata possibile, insomma la versione base: tutto il resto rallenta lo scatto.
Tuttavia, se l’hardware del telefono è quello, e possiamo farci poco, ci sono dei “trucchi” che consentono di ottenere uno scatto più veloce, da mettere in pratica sul nostro smartphone.
Il primo, ovvio, è quello di tenere lo smartphone con la fotocamera aperta e senza il blocco automatico dello schermo, il che è utile in manifestazioni sportive per non dover aprire ogni volta l’app fotocamera. App che, ovviamente, dovrà stare a portata di mano (di Home screen) per essere aperta subito. Alcuni smartphone consentono di aprire la fotocamera già dalla lock screen o con un doppio tap sullo schermo spento (Motorola Moto G).
Altra buona idea è quella di utilizzare questa applicazione: si tratta di un’alternativa alla fotocamera classica che crea un pulsante virtuale fluttuante con disegnata una fotocamera. Qualsiasi cosa si stia facendo, possiamo premerlo e l’app si apre e scatta, senza aspettare alcun comando aggiuntivo: ottima su qualsiasi smartphone per scattare velocemente.
Snapshot è un’altra app che ci da la stessa possibilità dalla schermata di blocco, per cui è utile quando lo smartphone è bloccato, e come app è più veloce rispetto alle app fotocamera integrate prese in considerazione nel test.
Infine abbiamo anche Quick Camera, che nemmeno ci fa vedere che cosa abbiamo inquadrato: è un widget, sta nel centro notifiche e se premiamo il pulsante scatta e via, senza cambiare nemmeno schermata. Ottima soluzione per gli scatti veloci.
Concludendo, possiamo dire che la velocità di scatto è una cosa intrinseca di ogni smartphone, e dipende dai suoi componenti e dalla sua ottimizzazione, ma se vogliamo abbiamo la possibilità di velocizzare questa operazione, in relazione alle caratteristiche hardware che non possono essere superate, risparmiando comunque secondi preziosi.