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La mania di Pokémon GO ha contagiato veramente, ma veramente tutti. In queste ultime settimane, è stato tutt’altro che raro vedere gruppi di ragazzini, a piedi o in bici, spostarsi per le città alla conquista delle palestre, fermarsi sotto i monumenti più importanti, giocare per cinque minuti e ripartire. Sembra di vedere Ash Ketchum nel mondo reale.
Ma la cosa più bella è che non solo i ragazzini giocano a Pokémon, ma anche gli adulti: sentire mia mamma (che ha 55 anni) parlare delle sue colleghe di lavoro, all’incirca della stessa età, che discutevano dei Pokémon catturati prima di entrare al lavoro è una cosa che da piccolo, quando guardavo i cartoni animati, mai avrei potuto immaginare. Perché Pokémon GO, obiettivamente, non è granché profondo come videogioco, ma indubbiamente ha delle caratteristiche che piacciono: quella di doversi muovere fisicamente per giocare, e quella di trovare i Pokémon davanti a noi, magari mentre facciamo cose normalissime, come una passeggiata in città.
Appunto… in città. Si, perché i Pokémon, purtroppo, non si trovano dappertutto, ma solo nelle aree più popolate: la loro comparsa, infatti, è basata sulla localizzazione dei cellulari Android di tutto il mondo, un po’ come tanti altri servizi che sono in parte di Google; questo significa che New York, che ha una densità di popolazione altissima, avrà tantissimi Pokémon, mentre Castelnuovo della Misericordia, quaranta anime, ne vedrà uno ogni tre giorni se va bene.
Questo porta a far sì che alcune persone, di fatto, non possano giocare. Primo perché non trovano i Pokémon, secondo perché anche se li trovano non possono catturarli, in quanto non hanno a disposizione i Pokéstop, i punti di ritiro degli oggetti, situati nei pressi dei monumenti, che consentono di ricevere le Pokéball necessarie alla cattura. Di più: gli sviluppatori Niantic non fanno nulla per risolvere questo problema, ed è per questo che le persone risolvono alla vecchia maniera.
Per questo, esiste un modo per giocare a Pokémon Go su PC, tramite un emulatore per Android. Questo sistema è utile a molte persone, in particolare a queste categorie, in cui magari rientrate anche voi:
La soluzione che vi proponiamo si chiama Nox, ed è un emulatore di Android per PC.
In realtà in passato abbiamo già parlato di un emulatore, che si chiama BlueStack, e qualcuno ha provato ad emulare Pokémon GO, ma farlo è abbastanza complesso; per questo, meglio scaricare un secondo emulatore, peraltro già configurato dagli sviluppatori proprio per questo gioco. In questa guida vediamo come utilizzarlo per giocare come nel mondo reale e i rischi che si corrono (si, ce ne sono, perché se una persona ne abusa è poco corretta).
Per prima cosa, abbiamo bisogno dell’emulatore. La pagina ufficiale è questa, e per scaricarlo dovete premere il tasto “Try out Pokémon GO for PC!)” il primo che vedete. Fatto questo, inizierà il download di Nox, che è all’incirca 300 MB. Una volta scaricato va installato ma, attenzione: non cancellate il file di installazione, capirete dopo il perché.
Scaricato ed installato l’emulatore, dobbiamo seguire questi punti:
E qui apro una parentesi sul ban. Gli sviluppatori hanno annunciato linea dura con chi cercherà di barare, ma in realtà questa linea tanto dura non è… almeno sembra. Per le esperienze dei giocatori, Niantic punisce chi bara con un Softban, ovvero per 4 ore non si può giocare, tutti i Pokémon scappano mentre palestre e Pokéstop non funzionano. La prima volta è così per tutti. A quel punto, se lo rifacciamo, si viene bannati per sempre, se si continua, per cui bisogna iniziare il gioco con un altro account, perdendo tutti i progressi, e non c’è molto di più da fare se non chiedere a Niantic di togliere il ban… anche se non è detto lo faccia. Io mi sono fatto softbannare una volta, poi non ho più provato.
Il Banviene dato a chi fa salti inverosimili di luogo, per cui sta chiaramente barando. Nel senso: se io mi sposto di 300 km, devo farlo in un tempo plausibile nella vita reale. Io, giocando con le coordinate, mi sono spostato da Bolgheri (provincia di Livorno) a Viareggio (provincia di Lucca, circa 80 km di distanza) e lì sono stato softbannato. Non ho fatto Tokyo-New York, come potete vedere. Se avessi voluto evitarlo, avrei dovuto dire “quanto ci metto a fare Bolgheri-Viareggio in macchina? Un’ora”. Dovevo chiudere il gioco e riaprirlo, con coordinate diverse, dopo un’ora. Ma visto che stavo facendo delle prove, non ho aspettato e mi sono preso il ban. Però la seconda volta…
A questo punto, quindi, possiamo giocare senza limitazioni: possiamo muoverci nella mappa (consiglio a piccoli, e ribadisco piccoli, salti, chiudendo il gioco e riaprendolo cinque minuti dopo, che non con WASD che è stremante), prendere oggetti dai Pokéstop, trovare e catturare Pokémon (disattivate la Realtà Aumentata, altrimenti da un errore) e sfidare le palestre.
Il modo migliore per usarlo, a mio avviso, è quello di rimanere sotto un paio di Pokéstop e ricevere i premi, così da emulare chi ha un Pokéstop sotto casa; poi, però, è meglio non abusarne.
Pokémon GO è un gioco sociale, di movimento, e sconfiggere tutte le palestre così toglie molto del divertimento del gioco stesso, secondo me. La parte divertente è proprio andare in giro e trovare i Pokémon al supermercato, per strada, davanti all’ufficio, davanti ai monumenti per scattare foto ricordo; se si devono catturare sul computer e senza Realtà Aumentata, a quel punto è meglio catturarli ma in un gioco pensato appositamente per farlo da soli, in casa.
Del resto, degli emulatori per GBA e DS ve ne abbiamo parlato: fidatevi, i giochi della serie principale sono molto più divertenti di GO, se si vuole giocare da soli. Ve lo dice uno che li conosce bene entrambi.