emulatori android

La bibbia dell’emulazione per Android

In questo articolo parleremo di emulazione di console su Android.

Un argomento che per molti utenti potrebbe essere sconosciuto, ma per molti altri è una cosa davvero importante: emulare, infatti, è un’operazione che serve ad eseguire programmi pensati per un sistema operativo su un altro sistema operativo: un processo, insomma, che permette di eseguire programmi e giochi per altre console su un dispositivo che, a cose normali, non sarebbe compatibile.

Esempi pratici: Eseguire un vecchio programma aziendale su Android, oppure giocare ad un vecchio gioco del bar su Android, o infine giocare alla PlayStation su Android.

Con Androiday ci stiamo occupando ormai da diverse settimane di questo argomento, per arrivare a scrivere questo articolo, la Bibbia dell’emulazione per Android: se non sapete che cos’è l’emulazione, siete alle prime armi o non avete mai provato ad emulare nulla, questa è la guida che stavate cercando.

Cosa si può emulare su Android?

Iniziamo cercando di restringere il quadro e capire che cosa si può e cosa non si può emulare su questo sistema operativo. Partiamo dal presupposto che Android è un sistema operativo per telefoni cellulari, cioè dispositivi che non hanno una potenza troppo alta. Il che significa, in partenza, che è impossibile emulare dispositivi con una potenza maggiore. Sarebbe come cercare di mettere un frigorifero in una scatola da scarpe.

Tutto ciò che è di potenza inferiore, invece, teoricamente si può emulare, purché non sia troppo diverso come base. Continuando con l’esempio di prima, sarebbe come mettere un bicchiere d’acqua in una scatola da scarpe: c’entra, ma trasportarlo di fatto è impossibile. E questa differenza di architettura è il motivo per cui alcuni sistemi operativi famosi, come Windows 95 o Windows 98, non si possono emulare su Android: c’è troppa differenza di architettura, per chiamarla con il termine tecnico.

Per cui, le cose che si possono emulare sono sistemi operativi così poco potenti da riuscire a girare senza troppi problemi (come MS-DOS) oppure sistemi operativi molto semplici, come quelli delle console. Pensiamo, ad esempio, ad un GameBoy: si inseriva la cartuccia e si giocava. Però il GameBoy aveva, di per sé, un sistema operativo di base, anche se era così semplice che serviva solamente a permettere di leggere le cartucce, che poi contenevano il gioco vero e proprio.

Essendo il sistema operativo del GameBoy semplice e poco potente, sarebbe come mettere una caramella nella nostra scatola da scarpe: ci sta e riusciamo a trasportarla.

Emulators

Ciò che essenzialmente si va ad emulare, infatti, sono le console da gioco; più queste sono vecchie, migliore è la qualità dell’emulazione (perché richiedono poche risorse). Inoltre le console hanno una lunga storia che va di pari passo per l’emulazione, per un motivo idealistico: a differenza di un quadro, che è un oggetto, un videogioco quando diventa obsoleto va perduto, perché non viene più prodotta la console che lo fa girare. Insomma, un’opera d’arte a tutti gli effetti che andrebbe perduta, se non fosse proprio per merito dell’emulazione.

In generale, chi ricerca quindi l’emulazione è colui che vuol rivivere giochi (e programmi, eventualmente) del passato sul proprio dispositivo recente. E scopriremo che si tratta di un comparto molto sviluppato.

Cosa mi serve per emulare?

La prima cosa che serve per emulare su Android, anche se sembra banale, è un dispositivo Android, smartphone o tablet che sia. Paradossalmente non importa la potenza, o meglio importa relativamente: il Galaxy S7 di Samsung è una scatola più grande del Galaxy S3, ma tutte e due riescono a contenere la mentina. Certo, la qualità dell’emulazione su device più recenti sarà migliore, ma alcune console si possono emulare anche su dispositivi Android di fascia media o anche bassa.

L’emulatore

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Successivamente c’è bisogno di un’app che si chiama emulatore: si tratta di applicazioni, generalmente una per console, che sono in grado appunto di emulare il sistema operativo della console, permettendoci di inserire i giochi.

Si trovano solitamente su Google Play, e sono gratuiti o a pagamento, perché le linee guida di Google li consentono nel negozio virtuale; se non sono presenti si trovano su altri siti sotto forma di APK, e quando non ci sono significa che sono ancora in sviluppo (quindi con errori, per cui lo sviluppatore non li ha ancora messi sullo store) oppure che sono stati rimossi per volontà dello sviluppatore stesso.

Il Bios

In questo modo abbiamo la console che vogliamo sul nostro dispositivo Android; per alcune console questo è sufficiente, per altre no. Perché alcuni emulatori, quelli che emulano console che hanno licenza libera (cioè legalmente si possono utilizzare) sono già completi così. Se, invece, la casa di produzione non ha dato il “via libera” alla distribuzione della versione virtuale della console, ad esempio perché vende ancora i vecchi giochi su uno store, l’emulatore da solo non funziona.

C’è bisogno del Bios, che non potendo essere nell’emulatore bisogna scaricare da internet. Non sarebbe legale emulare console che non abbiano il Bios all’interno, ma questo vale per la normativa americana, mentre per quella italiana la questione non è stata affrontata. Il Bios, comunque, si trova generalmente sotto forma di file .bin.

Le Rom

Infine manca un’ultima cosa fondamentale… I giochi! Se nelle console reali mettevamo le cartucce, nel cellulare non possiamo metterle, e quindi si mettono dei surrogati che si chiamano Rom. Le Rom sono i giochi veri e propri, e ogni file, ogni Rom, ha il nome di un gioco ed è un gioco. Se abbiamo tre Rom, abbiamo tre cartucce/dischi di gioco di tre giochi diversi per quella console.

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Le Rom vanno sempre cercate in internet perché la loro distribuzione è illegale, a meno che abbiamo la cartuccia originale del gioco. La normativa americana (si prende come riferimento sempre quella) dice che se io ho il gioco originale (ad esempio, una cartuccia di Pokémon Blu per Game Boy), avendo pagato il diritto d’autore posso usare la Rom liberamente su qualsiasi dispositivo. Se, invece, io non ho la cartuccia originale posso usare e giocare la Rom solamente per 24 ore, poi devo cancellarla. Fatto sta che scoprire da quanto una persona ha una Rom non è semplice, ma la legge dice così.

Quali console si possono emulare?

Delle console che si possono emulare abbiamo già parlato in dettaglio, organizzandole in base all’elenco ufficiale che distingue le console dagli anni ’70 ad oggi in otto generazioni diverse. Ogni generazione contiene console specifiche rilasciate nel corso degli anni, ma noi abbiamo anche creato una categoria ulteriore che è quella delle non-console, ovvero i sistemi operativi che non emulano una macchina specifica per i giochi, come quelli per il computer.

Console di prima e seconda generazione

Per iniziare, abbiamo parlato delle console di prima e seconda generazione. Tra queste troviamo l’emulatore per Magnavox, Coleco, Intellivision, Atari 2600 e Videopac: sono console datate, che risalgono agli anni ’70 e ’80, gli albori della storia dei videogiochi.

Per ogni emulatore vi abbiamo spiegato come scaricarlo e come trovare le Rom e, eventualmente, il Bios. Trovate la guida dettagliata in questa pagina.

Tuttavia, anche se non siete interessati a quelle console, vi consigliamo di leggere comunque l’articolo dedicato, per un motivo preciso: all’inizio è presente un piccolo tutorial che spiega come installare Emulatori, Bios e Rom. Inoltre questi emulatori sono molto semplici da installare, quindi prima di passare a console più complesse, delle generazioni successive, vi consigliamo di provare con queste che sono più immediate.

Console di terza e quarta generazione

Abbiamo così continuato con le console di terza e quarta generazione, quelle che sono state rilasciate nella seconda parte degli anni ’80 fino ai primi anni ’90. Sono nomi molto più comuni dei precedenti, e comprendono Nes, Sega Mega Drive, Atari 7800, Turbografx, SNES, Neo Geo e Game Boy, tra le console emulabili.

Anche in questo caso si parla di console comunque piuttosto datate, per cui abbastanza semplici da emulare; se non siete troppo giovani avranno fatto parte della vostra infanzia, per cui avrete sicuramente qualche ricordo ad esse legato; inoltre sono un buon modo per fare pratica emulando delle console tutto sommato semplici. Vi abbiamo spiegato come emulare ciascuna di esse in questo articolo.

Console di quinta generazione

Abbiamo dedicato una guida specifica per queste console per due motivi: il primo è che sono molto numerose ed apprezzate, essendo le console degli anni ’90; il secondo è che, specialmente per qualcuna di esse, l’emulazione non è poi così semplice.

Nella guida dedicata parliamo di  3DO, Amiga CD32, Game Boy Color, Sega Saturn, Nintendo 64 e PlayStation. Qui le cose si fanno un po’ più complicate, perché se emulare il Game Boy Color è relativamente semplice, emulare il Nintendo 64 può dare problemi di compatibilità, mentre emulare la PlayStation è una sfida più ardua rispetto alle altre. Insomma, i giochi migliorano di qualità ma anche l’emulazione diventa più complessa, senza contare che su alcuni dispositivi, quelli più datati, potrebbe non essere ottimale.

Console di sesta e settima generazione

Ci avviciniamo così ai nostri giorni, perché queste sono le console degli anni 2000, le ultime emulabili perché quelle attuali (di quarta generazione) non hanno emulatori dedicati.

Tra quelle che si possono emulare su Android troviamo Sega Dreamcast, PlayStation 2, GameCube e Nintendo Wii, Game Boy Advance, Nintendo DS e PSP. Anche qui alcune console, come il GBA, sono semplici ed immediate da emulare; altre, come il DS, danno qualche problema di rallentamento ed incompatibilità mentre altre ancora, come la Wii e la PlayStation 2, sono difficili da emulare e sicuramente non danno i risultati sperati, per il discorso della “scatola da scarpe” troppo piccola di cui parlavamo all’inizio.

In ogni caso, visto che alcune si emulano con successo mentre per altre comunque qualcosa si può fare, ecco la nostra guida all’emulazione di queste console.

Tutte le console in una!

Per i più “smanettoni”, che non vogliono trovarsi con il proprio dispositivo invaso da tanti emulatori diversi, alcuni sviluppatori hanno studiato una soluzione molto interessante, che si chiama RetroArch. Disponibile su tantissimi sistemi operativi, quindi anche su Android, è un raccoglitore di emulatori che permette di emulare tanti giochi da una stessa applicazione.

Purtroppo non è molto amichevole per gli utenti alle prime armi: non utilizza i Bios ma usa i Core, che sono i singoli emulatori, e per impostarlo ci vuole diverso tempo; noi vi diamo una mano proponendovi la nostra guida a RetroArch per Android, che vi spiegherà passo passo come iniziare a giocare con un emulatore che potremo definire “definitivo”. Tuttavia, se siete alle prime armi lo sconsiglio (ci sono tantissimi altri emulatori a disposizione), mentre se avete già un po’ di esperienza potete provare a seguire la nostra guida.

Altri sistemi che si possono emulare

Come dicevamo prima, su Android non si possono emulare solo le console, ma anche alcuni sistemi operativi diversi, compresi quelli per computer anche se sono molto datati.

Noi ne abbiamo parlato in questa guida apposita, nella quale abbiamo approfondito l’emulatore per Mame, Amiga, Commodore64 e MS-DOS. A parte il primo, che è un emulatore per giochi da bar creato appositamente, gli altri sono tutti emulatori per computer. Le Rom, in quel caso, non sono cartucce ma floppy, che ai tempi contenevano i giochi come per le console, ma anche… i programmi!

Questo significa che con questi emulatori i più nostalgici potranno emulare non solo i giochi ma anche, teoricamente, i programmi aziendali che usavano ai tempi; non saranno più così utili, oggi, senza le stampanti ad aghi, ma fa sempre piacere rivederli.

Come posso giocare meglio con gli emulatori?

Abbiamo infine pensato che per concludere una panoramica in cui abbiamo parlato di tutte le console che ad oggi si possono emulare fosse importante cercare di recuperare quella sensazione che davano le console di un tempo e che i nostri smartphone non ci danno più.

Se abbiamo le console, abbiamo i giochi, abbiamo le guide, manca solamente una cosa per giocare come una volta: il joystick!

Visto che sarebbe impossibile giocare con i controller originali delle singole console, molti emulatori sono stati resi compatibili con i joystick bluetooth per Android, così che quegli stessi controller che si possono usare per i giochi per Android (quelli che si scaricano da Google Play) si possano usare anche per gli emulatori. Alcuni li rendono già disponibili, mentre altri non lo fanno, ma non c’è da preoccuparsi: vi abbiamo spiegato come risolvere anche in questo caso, nella nostra guida dedicata proprio all’utilizzo dei joystick con gli emulatori.

Detto questo, crediamo di avervi detto proprio tutto: se manca qualcosa, naturalmente, non esitate a farcelo sapere tramite i commenti, ma siamo sicuri che se al’inizio di questo articolo non sapevate nulla di emulazione adesso avete una panoramica completa e sarete probabilmente anche riusciti a mettere il vostro primo emulatore su Android: nel farvi i complimenti, non ci resta che augurarvi buon divertimento!