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Ci siamo già occupati ormai diverse volte di emulazione, e oggi continueremo con un capitolo un po’ “particolare”, che si occupa di… non-console. Negli altri articoli in cui abbiamo parlato dell’emulazione infatti si parlava solo di console da gioco, senza considerare che, tuttavia, ai tempi di quelle console erano già presenti anche i computer, con cui molti giocavano.
Per questo, in questo articolo ci occuperemo proprio dei vecchi computer, o comunque degli emulatori che non emulano delle console vere e proprie ma qualcosa di diverso. Parliamo infatti di MAME, di Amiga, di Commodore 64 e di MS-DOS, per l’ultima parte della guida riguardante gli emulatori di sistemi operativi su Android.
Siete pronti? Cominciamo, ma non prima di avervi ricordato di leggere il primo articolo sull’emulazione, dove vengono spiegati alcuni concetti basilari che riguardano questo ambiente.
Chi si intende un po’ di giochi del passato avrà sicuramente sentito parlare di MAME, mentre chi ripensa alla storia della propria infanzia sicuramente no: come mai è presente questo divario?
Perché, come abbiamo detto, oggi parliamo degli emulatori di non-console, ovvero di tutte quelle piattaforme che non si possono considerare vere e proprie console di gioco a tutti gli effetti. Si, perché MAME non è una console, ma nasce già da solo come un emulatore delle console, in particolare di tutti i cabinati (le console dei bar) che non possono essere portate a casa e che dopo un po’ di tempo spariscono, appunto, dalle sale giochi perché diventano obsolete.
MAME è l’acronimo di Multiple Arcade Machine Emulator, ed emula tantissimi giochi che molti di noi hanno avuto modo di vedere da ragazzini, anche se non in casa propria. E’ un progetto originariamente pensato per MS-DOS (quindi vi lascio immaginare quanti anni possa avere) ma che è stato poi esportato anche ai sistemi operativi più recenti, tra cui proprio Android.
La versione dell’emulatore per Android si chiama MAME4Droid, e su Google Play ce ne sono due versioni, una vecchia e una nuova. Scegliamo quella nuova, che è questa, e scarichiamola sul dispositivo, quindi apriamola. Ricordo che si tratta di una versione senza nessuna ROM all’interno.
Proprio per questo, l’app chiederà alla prima apertura se vogliamo utilizzare la cartella di default per le ROM: rispondiamo di si e questa verrà creata. Adesso mancano solo, appunto, le ROM.
Queste si trovano su internet praticamente dappertutto, sono in file .zip e di solito sono disponibili in raccolte. Se le raccolte sono all’interno di un file zip/rar unico, vanno estratte da computer così da avere tanti file .zip affiancati. Questi file vanno inseriti nella scheda SD del cellulare, nella cartella mnt/sdcard/ROMs/MAME4all/roms.
Una volta inserite in questo percorso, si potrà giocare senza alcun problema aprendo l’app e scegliendole dalla schermata principale, visto che saranno visibili; prima di giocare sarà possibile addirittura personalizzare alcuni parametri.
Passando ad un’altra piattaforma, sempre del passato, parliamo di Amiga, un computer (da non confondere con le omonime console) presentato nel 1985 che prometteva molte innovazioni rispetto ai sistemi operativi dell’epoca (ricordiamo che Windows, ai tempi, ancora non c’era).
Anche per Amiga esiste un emulatore, che è UAE4Droid. Se il nome non vi suona nuovo è perché ne abbiamo già parlato a proposito di emulazione, ma per quanto riguarda le console; bene, con le ROM giuste è in grado di emulare anche il sistema operativo per computer, anche se è un tantino più complicato. Nel computer poi si possono inserire a sua volta le ROM dei giochi, chiaramente per computer.
La prima cosa è quella di scaricare l’emulatore sul vostro Android, e questo è il meno.
Adesso dovete entrare, da computer, nella scheda SD del cellulare e creare al suo interno, nella directory principale, una cartella chiamata Uae4droid, a meno che non sia già presente una cartella di nome .uae (allora usate quella). Al suo interno dovranno essere create due sottocartelle chiamate KSroms e ADF.
Nella prima dovete mettere un file chiamato Kickstart 1.3 per Amiga 500. Non posso lasciarlo qui per motivi legali. Bisogna inserirlo in questa cartella. Nell’altra cartella, invece, dovrete mettere le rom dei giochi per Amiga, che hanno estensione .adf, che sta per Amiga Disk File. Anche questi si trovano senza troppi problemi.
Qui, poi, la cosa è molto evocativa quando aperta l’app, nella sezione Configure, dovrete inserire un floppy… ovvero scegliere una delle adf scaricate prima e aprirla. Poi potete avviare il gioco, che verrà avviato dall’emulatore e potete giocare senza problemi. Bello il gesto di inserire il floppy, vero?
Il Commodore 64 è stato uno dei computer che ha fatto la storia dell’informatica. Commercializzato fin dal 1982, per molti è stato il primo computer in assoluto, e poterlo emulare è un grandissimo ricordo. Per fortuna esiste un emulatore, che si chiama C64.EMU (ne esiste anche un’altro ma è più complesso da configurare, per cui ho scelto questo) che non emula il sistema operativo vero e proprio ma permette di leggere i floppy disk, per l’occasione in forma di file, ed emulare i singoli videogiochi sviluppati per questo sistema.
Dopo aver scaricato l’emulatore, in realtà utilizzarlo è davvero semplice: è infatti sufficiente inserire le ROM in una cartella qualsiasi (creiamone una noi, nella cartella principale della scheda SD dello smartphone).
Le ROM dei giochi sono nei formati più svariati, perché era un sistema molto diffuso: l’emulatore legge i file .bin, .crt, .d64, .g64, .p64, .x64, .t64 e .tap, per cui non ci sono davvero limiti nell’inserire questi file, perché qualunque venga messo al suo interno l’emulatore lo legge (ovviamente purché sia un gioco per Commodore 64).
In modo molto semplice, dopo aver inserito le Rom nella cartella basta aprire l’app e, tramite il pulsante “Load ROM” si può cercare i giochi nella cartella in cui li avevamo inseriti, ed iniziare così a giocare.
Terminiamo questa ultima parte della guida agli emulatori con una parte dedicata a quello che è stato, prima di essere superato da un suo successore come Windows 95, il sistema più diffuso al mondo: parliamo di MS-DOS.
Quando ancora le finestre, il mouse e i colori non esistevano, lui c’era già (1982), e permetteva l’utilizzo di molti programmi, alcuni dei quali anche aziendali. E poi c’erano i giochi, ovviamente, anche se chi voleva giocare doveva ricorrere alle righe di codice per poterli avviare. Altro che bambini di due anni che giocano a Candy Crush!
In ogni caso, è possibile, anche se sembra incredibile, emulare anche MS-DOS su Android, e lo si può fare grazie ad un emulatore che si chiama aDosBox, che qualcuno è riuscito anche a utilizzare (addirittura!) per emulare Windows 95. Ma noi ci fermiamo ben prima, anche perché Windows 95 è poco più che una soddisfazione, visto che poi non funziona…
I giochi su MS-DOS erano distribuiti tramite Floppy Disk, che sono quelli che oggi costituiscono le ROM, che sono in file .zip. Questi file devono essere inseriti nella scheda SD, nella cartella Sdcard/retro, anche se Retro potete sostituirlo con qualsiasi termine, tanto poi andrà cercata manualmente, la cartella.
A questo punto si torna sul telefono, si apre l’emulatore e si vede quella bellissima schermata di MS-DOS, mezza coperta dalla tastiera. Purtroppo è così, e se avete una tastiera Bluetooth ne beneficerete un sacco, ma se non la avete alcuni tasti virtuali (le quattro frecce ed 1, 2, 3 e 4) compariranno a schermo in semitrasparenza e permetteranno di fatto di giocare. La tastiera, virtuale o bluetooth, purtroppo è essenziale per scrivere quando vogliamo aprire un gioco C:/sdcard/retro e premere invio. Vedremo così la lista dei giochi che abbiamo messo prima all’interno, e da lì potremo sceglierne uno (copiando il nome alla lettera, anche i caratteri speciali come _ o $) e premendo di nuovo invio.
A questo punto il gioco partirà, e teoricamente anche un programma se fosse un programma, anche se c’è sempre il problema dei tasti virtuali che purtroppo sono limitati. Insomma, consiglio caldamente una tastiera bluetooth per giocare al meglio. E se lavorate in un’azienda “dell’uno” che ancora usa MS-DOS, beh… teoricamente potreste anche mettere i programmi aziendali su Android. Che bello, vero?