Arriva Bluetooth 5: tutte le novità sul futuro di queste tecnologia!

Qualche giorno fa è stata presentata al mondo la nuova versione di una tecnologia che, ormai, tutti utilizziamo per le nostre comunicazioni senza fili con ciò che ci circonda: il Bluetooth.

Nato ormai diversi anni fa ed implementato su molti dei dispositivi che abbiamo, tra cui i più diffusi sono sicuramente gli smartphone, con il tempo è stato migliorato grazie a nuovi standard, diventando sempre più veloce ed arricchendosi di funzioni. Se avete un cellulare Android recente, diciamo degli ultimi 4 anni, state probabilmente utilizzando il Bluetooth 4, l’ultima versione ad oggi disponibile: bene, il 16 Giugno è stato presentato il Bluetooth 5.0con le sue numerose novità, i suoi utilizzi, e anche se lo vedremo all’opera solamente tra qualche anno (per i motivi che andiamo a spiegare) possiamo comunque, per prima cosa, dare un’occhiata alle innovazioni che porta con sé.

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Portata maggiore e maggiore velocità

La prima delle novità che la nuova versione del Bluetooth consente di avere è la portata maggiore, insomma la distanza massima alla quale de dispositivi dotati di Bluetooth 5.0 possono trovarsi per poter comunicare. La portata minima è di 10 centimetri, mentre quella massima arriva a 200 metri, il che significa che all’interno di un’attività commerciale (c’è un motivo per il quale la cito) gli smartphone potranno essere raggiunti in ogni parte del negozio.

Nello stesso modo, aumenta la velocità dello scambio dei dati in questa nuova versione: arriveremo infatti a 50 Mbps, circa il doppio dei 24 Mbps che vengono raggiunti dall’attuale versione della tecnologia, la versione 4.2.

Questo aumento di potenza, tuttavia, non andrà ad interessare i consumi, che rimarranno agli standard low-energy stabiliti dalla versione che stiamo utilizzando attualmente: insomma, aumentano la potenza e la portata ma i dispositivi consumeranno quanto consumano già adesso, senza “brutte sorprese” da questo punto di vista.

Potenzialità future

Se queste sono essenzialmente le novità che sono state presentate nel corso della conferenza ufficiale, ciò su cui si può fantasticare (che poi nemmeno più di tanto) sono gli utilizzi che si possono fare di una tecnologia così veloce.

Il fatto che nulla sia cambiato a proposito del protocollo OBEX (lo scambio di file tra dispositivi) indica chiaramente che le nuove versioni del Bluetooth non sono pensate direttamente per lo scambio locale di file, quanto soprattutto per la comunicazione tra dispositivi diversi. E questo già lo stiamo vedendo, ed aumenterà in futuro, in due modi: nell’Internet of Things e nelle tecnologie Beacon.

  • L’Internet of Things possiamo praticamente già provarlo con mano fin d’ora: basti pensare alle auto compatibili con il Bluetooth, ai sistemi come Philips Hue (quelle sfruttano la Wi-Fi, ma è per far capire il principio) oppure le serrature che si sbloccano con il Bluetooth, le macchine del caffè che iniziano ad erogare con il comando Bluetooth e via dicendo…
  • La tecnolgia Beacon (che non è la pancetta affumicata, ma significa “faro”) si basa su piccoli dispositivi, i Beacon appunto, che diffondono all’interno delle attività commerciali ma anche di aeroporti, stazioni ferroviarie e centri congressi segnali in grado di comunicare con app specifiche. Si stima che nel 2020 ci saranno nel mondo 371 milioni di dispositivi Beacon, e che quando entreremo in un negozio, tramite app come questa, potremo avere informazioni su sconti, offerte e potremo anche rispondere a dei sondaggi sul luogo in cui ci troviamo. Insomma, una geolocalizzazione anche dove il GPS non arriva.

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Disponibilità e compatibilità

La nuova versione di Bluetooth, che ha bisogno di tempo per essere implementata sui vari dispositivi, inizieremo a poterla provare “con mano” tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, quindi tra sei mesi circa. Tuttavia, per garantire ciò che promette ci sarà bisogno di un nuovo hardware su entrambi i dispositivi che comunicano: insomma, se un dispositivo ha il Bluetooth 4.2 e l’altro il Bluetooth 5, le comunicazioni funzioneranno con il vecchio standard.

Questo significa che per poterlo provare avremo comunque bisogno di averlo sia sul nostro smartphone, ad esempio, che sulle cuffie Bluetooth che ci colleghiamo: in questo modo, considerando il tempo che dovrà passare perché venga implementato su accessori, dispositivi Beacon, device tecnologici di altro tipo e ovviamente smartphone, potremo vederlo tra più di sei mesi. Molto più di sei mesi. Ma, purtroppo, se le cose stanno così, non ci resta che aspettare.